In un contesto globale sempre più improntato a situazioni di squilibrio e conflittualità, l’anniversario della Pacem in Terris, l’enciclica scritta da Papa Giovanni XXIII nel 1963, diventa occasione per riflettere su come promuovere concretamente una cultura della pace oggi, partendo dai giovani e dalle periferie. Se ne parlerà mercoledì 13 dicembre nel convegno “Dov’è la Pacem in Terris” organizzato dall’Opera Don Calabria con la collaborazione di Fondazione Rut e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Durante l’evento verrà presentata la “Scuola di giustizia, pace e integrità del Creato” dell’Opera Don Calabria. L’appuntamento è alle 17 presso il Collegino di via Giambattista Soria 13, a Roma.
Aprirà i lavori don Massimiliano Parrella, superiore generale dell’Opera calabriana. A seguire si parlerà di pace, diritti umani e giustizia sociale con un dialogo tra Laila Simoncelli (ministero della Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII), Gianni La Bella (Comunità Sant’Egidio) e Alessandro Padovani (Fondazione Don Calabria per il sociale). La seconda parte del convegno vedrà l’intervento di tre testimoni sul campo impegnati a lavorare per la pace e la promozione umana nelle zone di conflitto: Alberto Capannini (Operazione Colomba, Comunità Papa Giovanni XXIII) che racconterà la sua esperienza in collegamento da Kherson, in Ucraina; Lorenzo Daniele (già funzionario Easo) in collegamento dal Marocco; Gloria Mendiola (Associazione Migras). A moderare il dibattito sarà Raffaele Buscemi (Pontificia Università della Santa Croce).
Prima della conclusione Giovanna Martelli e Lorenzo Spinnato presenteranno la “Scuola” creata dall’Ufficio Giustizia, pace e integrità del Creato (Jpic) dell’Opera Don Calabria con l’obiettivo di promuovere esperienze concrete di pace nelle comunità locali, e specialmente nei giovani, attraverso la condivisione di percorsi su diritti, giustizia, tutela del bene comune, ecologia, integrazione e inclusione, carità e predilezione per gli ultimi. Cominciando dai contesti più difficili, in cui sono maggiori le ferite sociali, come a Casal di Principe dove si terrà il primo laboratorio della scuola di Jpic.