Cristina Bellemo con “La cura delle parole”, Simone Olianti con “Fai fiorire la vita” e Caterina Giavotto con “Cura e compassione per chi soffre”: sono le ultime pubblicazioni delle Edizioni Messaggero Padova di dicembre.
Un percorso per riscoprire l’importanza delle parole e il loro significato. Le parole sono la materia preziosa capace di custodire le storie e averne cura nelle relazioni è un gesto di umanità, responsabilità e partecipazione. È questo il punto di vista del libro “La cura delle parole” di Cristina Bellemo. Una parola non vale l’altra, i bambini e le bambine lo sanno per averlo imparato spesso sulla loro pelle. Le parole possono essere lievi e accompagnare ai voli, o essere pesanti, taglienti, schiaccianti. Un piccolo contributo per imparare ad allenare l’attenzione nello scegliere e nell’abitare le parole, con un capitolo per ogni parola chiave selezionate dall’autrice. Attorno a esse si raccolgono racconti, aneddoti di esperienze vissute e fonti letterarie (classiche e contemporanee), linguistiche, musicali, visive.
Simone Olianti, psicologo, life coach e docente di etica e psicologia della religione, nel suo ultimo libro propone un percorso per educare a vivere una vita bella e buona, con idee, proposte e intuizioni che aprono orizzonti e dilatano la mente e il cuore per un cammino di crescita e unificazione. Un libro che cerca di rispondere in particolare alle domande di senso dei giovani, tra queste: come si fa a vivere una vita degna di essere vissuta se tutto intorno a noi sembra essere senza senso e con la prospettiva di un futuro minaccioso e senza speranza? Un appello che chiama ogni adulto a rispondere in prima persona. Alla radice della grave crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita.
Il libro per la collana SmartBook “Tutto è vita” di Caterina Giavotto, attraverso gli insegnamenti e le meditazioni sulla morte della tradizione buddhista mahayana tibetana, offre significati e pratiche di accompagnamento per il morente e per chi lo assiste. Da più di duemila anni gli insegnamenti buddhisti sulla morte e il morire rappresentano una sorta di Death Education, che non ha perso nel tempo il suo valore e la sua efficacia. Una tradizione fatta di pratiche, meditazioni e riflessioni che, se coltivate con costanza, possono aiutare ad affrontare con meno ansia e paura i cambiamenti e le difficoltà della vita, compresa la morte. Un percorso spirituale che, con saggezza e compassione, ci aiuta a essere consapevoli della nostra natura mortale. La morte può diventare così occasione di crescita spirituale e di liberazione.
Tra le ristampe, il numero monografico n. 253 della rivista bimestrale “Credere Oggi” intitolato “Persone Lgbt+ e amore cristiano”; “24 verbi di Francesco”, gli scritti del santo selezionati da Ippolito Fortino, con prefazione di Pietro Maranesi, “La fragilità in Francesco d’Assisi” di Pietro Maranesi; “Ascoltarti è una festa – Anno B” con il commento di Fernando Armellini; “Ricordati che devi morire!” del monaco tanatologo Guidalberto Bormolini.