Solo posti in piedi e svariati minuti di applausi finali al primo concerto di Natale del coro di San Paolo della Croce, a Corviale. Sotto il palazzo lungo un chilometro, lo spirito del Natale ha soffiato forte e fatto sentire la sua presenza tra le persone che hanno riempito la chiesa. Erano molti i cellulari accesi per riprendere brani del concerto e tanti gli occhi lucidi che hanno fatto fatica a trattenere le emozioni, lasciando il più delle volte libero sfogo a qualche lacrima. Da Maria a Maria: il concerto è stato aperto con “Madre fiducia nostra” e chiuso con “Salve dolce Vergine”, come atto di protezione e affidamento per un progetto che sembrava quasi impossibile e il ringraziamento per la sua realizzazione finale. Un lavoro lungo che ha visto prove settimanali e studio individuale, ma anche condivisione e divertimento, insomma tanta fatica ma all’interno di una vera e propria famiglia nella quale si cresce insieme.
Nel programma i canti della tradizione: da “Tu scendi dalle stelle” a “Fermarono i cieli” ad “Astro del Ciel”, cantato al fronte della Grande Guerra dalle truppe britanniche e tedesche in quella che tutti ricordano come la tregua di Natale. E poi il sussulto per “Gloria in Excelsis Deo”, il trascinamento di “Joy to the world” e lo scuotimento di “Re dei Re” con le percussioni che hanno accordato il ritmo dei tanti cuori presenti. Fino ad arrivare alla gioia di “Oh happy day” e a due grandi classici: “Happy Xmas” (War is over) di John Lennon e Yoko Ono e l’“Hallelujah” di Cohen in un testo adattato sui pensieri e le preghiere di due giovani del tempo, come Maria e Giuseppe, nei giorni difficili dell’attesa della nascita di Gesù. Tutti in piedi, dunque, ad applaudire questo coro che ha fatto già pregustare l’essenza del Natale e per chi avesse già nostalgia delle sue voci niente paura: l’appuntamento è per tutte le domeniche a Messa, a Corviale, periferia sudovest della Capitale.