Diocesi: mons. Alberti (Oppido-Palmi), “non vogliamo fare progetti, ci basta il Vangelo di Gesù e il suo spirito che continua a parlare alla Chiesa”

“Il vescovo, in comunione con il Santo Padre e con i confratelli vescovi, è segno e strumento della sollecitudine amorevole del Padre, che si prende cura di tutti i suoi figli”. Lo ha detto ieri mons. Giuseppe Alberti, nella celebrazione di inizio del suo ministero episcopale nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. “Si tratta di preparare la via del Signore – ha detto il vescovo commentando il brano evangelico – e a noi tutti è chiesto di prepararci a questa accoglienza con un atto di fiducia nel Signore, riconoscendo la sua benevolenza, avendoci chiamati a camminare insieme, nella testimonianza della carità nell’esercizio della speranza dentro un contesto di fatica, a volte di disincanto e pesantezza”. Mons. Alberti ha richiamato il cammino sinodale della diocesi di Oppido, evidenziando che “il Signore ora ci invita a percorrere la via preparata e, se dovremo raddrizzare qualche sentiero, ci daremo una mano”. Additando la strada della “corresponsabilità ecclesiale”, mons. Alberti ha auspicato di “edificare parrocchie che vogliano essere casa e scuola di comunione: è una scommessa difficile ma con il Signore tutto è possibile”. Infatti, “non vogliamo fare progetti programmatici, ci basta il Vangelo di Gesù e il suo spirito che continua a parlare alla Chiesa”. Per questo “abbiamo bisogno gli uni degli altri, per uno sguardo più ampio, più profondo, oltre ogni individualismo con il rischio dell’autoreferenzialità. A volte ci può aiutare anche chi pratica poco i nostri ambienti”. “Il Signore – ha aggiunto – sta donando a noi un tempo nuovo, un’opportunità che favorisce passi nuovi, un invito alla conversione che dà movimento alla nostra fede”.
In mattinata, presso la Casa del laicato di Gioia Tauro, mons. Alberti aveva incontrato le autorità locali. “Quando sono arrivato a Lamezia ho baciato la terra come da esempio di san Giovanni Paolo II”, ha detto il presule. “Una terra aspra che però ha tanto di buono. Come l’arancia: tolta la buccia c’è una polpa saporita e nutriente”. Per mons. Alberti, “la Chiesa ha una funzione religiosa che però si traduce anche in esperienze comunitarie significative. La capacità di collaborazione tra le energie di tutti è fondamentale e noi non possiamo non essere anche parte propositiva.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa