Diocesi: Capua, mons. Lagnese arcivescovo eletto. “Non si vuole mortificare la storia”, ma “rimettere al centro l’impegno per l’evangelizzazione”

“Le Chiese di Capua e di Caserta per molti secoli hanno camminato insieme; anzi, sono state una sola Chiesa. Ora, unite in persona episcopi, ritornano a camminare insieme. Il Signore le chiama a vivere un tempo nuovo: un tempo nel quale esercitarsi in un percorso comune, certamente impegnativo – anzi, forse, difficile – ma che, se vissuto con cuore disponibile, potrà rivelarsi un’occasione feconda, un momento favorevole, per entrambe e, in modo particolare, per le popolazioni di un territorio, qual è il nostro, per le quali si richiede una rinnovata seminagione del Vangelo”. Lo scrive, in un messaggio alla Chiesa di Capua, mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta, che oggi Papa Francesco ha nominato anche arcivescovo di Capua, unendo le due sedi in persona episcopi.
“La scelta del Papa non sia, perciò, per voi, motivo di dolore, né causa di timore: non si vuole mortificare la storia, né annullare le tradizioni, e ancor meno abolire le identità. Si vuole invece – nel cambiamento d’epoca che viviamo – provare a rimettere al centro l’impegno per l’evangelizzazione, perché il mondo di questo ha bisogno! Senza cadere preda di una sorta d’introversione ecclesiale, la Chiesa, per questa missione, dev’essere disponibile a ripensarsi, a unire le sue forze, condividendo risorse ed esperienze, mettendo insieme energie e potenzialità, pronta a rivedere anche le sue strutture e la sua organizzazione: sta qui, a me pare, il senso della decisione del Papa”, precisa mons. Lagnese.
Come dovranno vivere le due Chiese questo tempo nuovo? “Non ho una ricetta pronta! Lo scopriremo, insieme, strada facendo – afferma il presule –. Insieme ci porremo in ascolto dello Spirito che si dona nella Parola e nei Sacramenti, nel dialogo fraterno e nei fatti della storia: avanzeremo così in un discernimento ecclesiale che dovrà diventare sempre più permanente e, con fiducia e pazienza, piano piano, per il bene delle due Chiese sorelle, e in vista di una comunione tra loro più forte, faremo i passi possibili e quelli più opportuni”.
Mons. Lagnese prosegue: “Carissimi, vengo in mezzo a voi con la consapevolezza di non essere solo. Non so ciò che mi attende, anche se un po’ lo immagino! Sento, però, anche per questa nuova missione, che il Signore non mi lascerà solo: in questi anni me ne ha dato conferma tante volte! Vengo, pertanto, con questa fede. E, con questo stesso spirito che mi dice di fidarmi ancora, chiedo anche a voi, fin da ora, di fidarvi di Dio e di accogliermi nel Signore Gesù. La Chiesa di Capua è la Chiesa del mio Battesimo e quella che mi ha generato alla fede; è la Chiesa della mia vocazione e del mio presbiterato, quella dalla quale sono partito per il servizio episcopale. Di essa, dunque, sono figlio e, perciò, fratello vostro: accoglietemi ora, però, anche come vostro padre; benché indegnissimo, nella fede, accoglietemi così! Accoglietemi per quanto tra voi sono chiamato a essere: successore degli Apostoli, presenza di Gesù Capo e Pastore, segno di unità e strumento di comunione”.

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