“Accettare il sacrificio dei bambini di Gaza significa che l’umanità si arrende. Oggi coloro che sono al potere hanno deciso che l’uccisione dei bambini sarebbe ricominciata a Gaza. Le bombe sono iniziate pochi secondi dopo la fine del cessate il fuoco”. Così James Elder, portavoce dell’Unicef, sulla fine della tregua a Gaza. Parlando oggi in conferenza stampa al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, il portavoce ha riferito delle condizioni in cui versa l’ospedale Nasser, il più grande ancora funzionante di Gaza, sotto attacco israeliano, e che lavora ad almeno al 200% della sua capacità. “Centinaia di donne e bambini dormono nelle sale d’attesa e nei corridoi. I bambini con le ferite della guerra sono ovunque. Gli ospedali non possono accogliere altri pazienti feriti. Il sistema è distrutto”. Elder ha parlato anche di un ospedale nel nord del Paese, con “sangue e bende insanguinate a coprire il pavimento. Il personale sanitario è esausto. La chiesa all’interno dell’ospedale è un pronto soccorso – anch’essa è stata colpita. Ho visto una madre piangere mentre suo figlio moriva dissanguato. La morte è ovunque”. “La paura è tornata. Così come i feriti. È da incoscienti pensare che altri attacchi contro la popolazione di Gaza possano portare a qualcosa di diverso dalla carneficina. Di certo – ribadisce – qualsiasi conversazione su Gaza deve iniziare con l’empatia. È profondamente inquietante sentire come alcuni siano stati in grado di ignorare la tragica morte di questi bambini; e ora, oggi, sembrano essere a proprio agio con gli orrori – gli attacchi – che ricominciano. Accettare il sacrificio dei bambini di Gaza significa che l’umanità si arrende. Questa è la nostra ultima possibilità, prima di cercare di trovarci a spiegare l’ennesima tragedia del tutto evitabile”.