“Il successo di questa Cop dipende dal fatto che il Global Stocktake prescriva una cura credibile in tre aree”. Lo ha sostenuto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intervenendo alla Cop28, in corso a Dubai. Primo, “ridurre drasticamente le emissioni”. “Le politiche attuali porterebbero a un aumento della temperatura di tre gradi, che potrebbe distruggere la Terra – ha avvertito Guterres -. Il Global Stocktake deve quindi stabilire chiare aspettative per i Contributi nazionali determinati a livello economico presentati da tutti i Paesi, che coprano tutti i gas serra e siano in linea con il limite di 1,5 gradi. Il G20, che rappresenta l’80% delle emissioni mondiali, deve assumere un ruolo guida”. Di qui l’esortazione ai Paesi “ad accelerare i loro tempi di azzeramento delle emissioni, per arrivare il più vicino possibile al 2040 nei Paesi sviluppati e al 2050 nelle economie emergenti”.
In secondo luogo, ha aggiunto, “non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili. Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili”.
Per il segretario generale dell’Onu, “la scienza è chiara”: “Il limite di 1,5 gradi è possibile solo se smettiamo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Eliminare gradualmente, con un chiaro calendario allineato a 1,5 gradi. Il Global Stocktake non deve limitarsi a questo, ma deve anche impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e portare l’energia pulita a tutti entro il 2030”.
Anche “i dati economici sono chiari: il passaggio globale alle energie rinnovabili è inevitabile”. L’unica domanda, secondo Guterres, “è quanto riscaldamento sopporterà il nostro pianeta prima che ciò avvenga”. “Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico ha raccomandato di porre fine alla nostra dipendenza dal carbone entro il 2030 nei Paesi Ocse e il 2040 per il resto del mondo – ha ricordato -. Allo stesso tempo, secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, l’industria del petrolio e del gas rappresenta solo l’1% degli investimenti in energia pulita”.
Di qui un messaggio ai leader delle aziende produttrici di combustibili fossili: “La vostra vecchia strada sta invecchiando rapidamente.
Non raddoppiate il vostro modello di business obsoleto. Guidate la transizione verso le energie rinnovabili utilizzando le risorse che avete a disposizione. Non commettete errori: la strada verso la sostenibilità climatica è anche l’unica strada percorribile per la sostenibilità economica delle vostre aziende in futuro”.
Il segretario generale dell’Onu ha poi esortato i governi “ad aiutare l’industria a fare la scelta giusta, regolamentando, legiferando, imponendo un prezzo equo al carbonio, ponendo fine ai sussidi per i combustibili fossili e adottando una tassa sui profitti”.