Nel complesso, riguardo all’applicazione di quanto previsto da Pnrr e DM77, l’11% delle Aziende sanitarie italiane dichiara di essere in fase di avanzata realizzazione, il 18% in fase di prima sperimentazione, il 27% è in fase di avvio. Il 18% è in fase di programmazione, il 27% è impegnato nella trasformazione di altre strutture esistenti.
“L’applicazione dei progetti del Pnrr del DM77 – spiega Giovanni Migliore, presidente Federazione italiana Aziende sanitarie ospedaliere (Fiaso) è una parte non irrilevante dell’impegno delle Aziende in questo momento, ed è destinata a lasciare una traccia di sé nel futuro del servizio sanitario nazionale. Quello che emerge dall’indagine Fiaso è un quadro composito, che rende conto di un lavoro avviato ma, ovviamente, ancora in progress”. Per Migliore “ci vogliono regole nuove in particolare per il mondo digitale: penso ai consulti medici per i quali non è necessario recarsi in ambulatorio o in ospedale, devono essere offerti a distanza. Un vantaggio per il paziente che non è costretto a spostarsi da casa e per l’organizzazione che può riuscire a mettere in calendario un numero maggiore di visite. Quanto alla telemedicina e allo sviluppo dell’assistenza territoriale, un contributo fondamentale deve arrivare dai medici di medicina generale. Non bisogna disperdere il grande patrimonio di sperimentazioni avviato durante la pandemia quando c’è stata una spinta significativa sulla medicina da remoto”, conclude.