“L’Inter mirifica è un piccolo seme che ha generato una forza etica, che troviamo nella catechesi sull’etica delle comunicazioni che viene offerta ogni anno e in alcuni documenti in occasioni particolari dal Papa e dal Dicastero della comunicazione”. A ricordarlo è stato don Renato Butera, docente dell’Università pontificia salesiana, durante la terza giornata del convegno internazionale interuniversitario “60 anni di meraviglie. Storicità e attualizzazione del decreto Inter Mirifica”. “Il documento ha una forza generativa importante a livello etico – ha aggiunto – e fonda i principi morali che regolano gli strumenti di comunicazione sulla ‘giusta considerazione della dignità dell’uomo’: verità, umanità, giustizia, libertà e responsabilità”. Inoltre, invita a “evitare superficialità e incompletezza, tutelare il buon nome dei singoli per evitare la spettacolarizzazione, sostenere le associazioni e l’elaborazione dei codici deontologici. I rimedi opportuni suggeriti dal documento sono: evitare la censura a priori, l’autoregolamentazione per un sistema migliore e la presenza incisiva della Chiesa.” “I punti di forza del documento – ha concluso – sono il primato dell’ordine morale oggettivo, il richiamo al bene comune e alla comunicazione come bene comune”.