Sottolineare l’estrema gravità della situazione, toccata con mano con numerose visite sui territori alluvionati negli ultimi giorni, e la necessità di fare – concretamente – qualcosa per le migliaia di persone in estrema difficoltà. Queste le linee guida del messaggio, letto in video in un post sulla pagina Facebook della diocesi di Pistoia, che il vescovo, mons. Fausto Tardelli, ha indirizzato a tutta la Chiesa pistoiese.
“La tragedia che si è abbattuta su una parte consistente della diocesi – esordisce il presule nella lettera – ha colpito tutti noi e ci coinvolge in una testimonianza di affetto e solidarietà che ci fa davvero ‘camminare insieme’ come ci siamo detti tante volte durante il processo sinodale in corso. Non sono parole: nella sventura sentiamo di essere un solo popolo di fratelli e sorelle e avvertiamo il bisogno di stringerci assieme e insieme affrontare i problemi che la situazione ci presenta”.
Andando poi sull’efficacia degli aiuti, il vescovo di Pistoia ovviamente si rende conto che la Chiesa non possa “fare quanto invece può e deve compiere lo Stato e il sistema bancario. Però quel poco che possiamo fare, lo vogliamo fare tutto con generosità e con un grande cuore. È necessario per questo però che ci coordiniamo e non procediamo in ordine sparso. Vi prego di capire che l’estemporaneità e il far da sé in questo caso rende inefficace anche quel poco che possiamo fare. Dunque coordiniamoci senza disperdere energie e risorse”. Il presule ricorda che sono stati attivati due conti correnti: “IT76A0503413800000000002795 (Banco BPM) e IT62G0760113800001062220445 (Poste Italiane)”.
“Tutte le offerte in denaro siano depositate in questi conti della Caritas diocesana – l’invito di mons. Tardelli -. Le offerte che si raccoglieranno sabato e domenica 18 e 19 prossimi ma anche tutte le altre che verranno a seguito di donazioni o iniziative varie”.
Il vescovo offre indicazioni precise anche per gli aiuti non in denaro. “L’eventuale raccolta di alimenti sia fatta invece – prosegue Tardelli – questa sì a livello parrocchiale, prendendo accordi diretti con i parroci delle zone interessate. Se ci fosse bisogno di indumenti, ci si rivolga al centro diocesano Mimmo. I parroci delle zone coinvolte nell’alluvione presenteranno alla Caritas i bisogni delle proprie popolazioni, i vari casi, tenendo conto di queste tipologie di situazioni: famiglie che hanno perso tutto o che comunque hanno avuto danni gravi all’abitazione in cui vivono; piccoli negozianti che hanno subito danni consistenti per la propria attività commerciale; imprese artigianali o aziende di piccole dimensioni che hanno serie difficoltà a riprendere l’attività; strutture parrocchiali danneggiate”.
“Carissimi fratelli e sorelle tutti – conclude mons. Tardelli – raccogliamoci insieme nell’Eucaristia domenicale per trovare in essa e cioè nel Signore Gesù morto e risorto, la forza per vivere questa emergenza come una faticosa ma importante prova di autentica sinodalità, cioè di comunione profonda e di partecipazione veramente fraterna”.