“Mi ha sempre accompagnato, direi guidato, l’intuizione profetica e educativa di don Lorenzo Milani”. Lo ha affermato mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, intervenendo nella basilica minore cattedrale della città delle terme, ad un incontro organizzato dalla Caritas diocesana e dal progetto socio-educativo per minori “L’appetito vien studiando”, nel segno del priore di Barbiana, educatore appassionato “per” e “con” gli ultimi. “I care, mi interessa, mi sta a cuore”, per mons. Savino, significa “da che parte vogliamo essere e stare”. “I più fragili, gli ultimi, i marginali – secondo il presule – sono una categoria nodale della pedagogia cristiana e del suo progetto educativo”. “E per dirla con Tonino Bello – ha evidenziato il vescovo -, sono i drop out, cioè quelli che non hanno voce”. “La corruzione e l’illegalità – ha proseguito mons. Savino – tolgono il presente e il futuro anzitutto ai più giovani che oggi sembrano i più poveri tra i poveri”. “Bisogna attivare processi culturali – ha rimarcato -, quella cultura che, secondo la visione pedagogica di don Lorenzo Milani, è la condizione per la liberazione e l’emancipazione delle donne e degli uomini, del popolo”.