“Non dimenticate che il vostro compito non è giudicare chi è ‘autentico carismatico’ e chi non lo è. Questa è una tentazione dall’inizio della Chiesa. Siete chiamati invece a offrire appoggio e consiglio ai Pastori per accompagnare tutti i gruppi e le realtà multiformi che fanno riferimento al Rinnovamento carismatico”. Lo ha detto Papa Francesco, questo pomeriggio, nell’udienza con i partecipanti all’incontro promosso dal Catholic Charismatic Renewal International Service (Charis), nell’Aula Paolo VI, in Vaticano. “Siate sempre vigilanti per non entrare nella tentazione dei giochi di potere e di influenza, respingendo il desiderio di primeggiare e di comandare. Le persone che vivono a fondo il Rinnovamento sanno sorridere e questo sorriso sarà utile. Il vero compito è servire. È buona cosa lasciare spazio alle nuove generazioni di responsabili e impegnarsi costantemente nella formazione dei giovani, fra i quali sorgeranno i futuri leader”.
Il Papa ha richiamato due aspetti presenti negli Statuti di Charis. Il primo: l’importanza di “promuovere l’esercizio dei carismi non solo nel Rinnovamento carismatico cattolico, ma anche in tutta la Chiesa”. “Il servizio che può fare Charis è proprio quello di promuovere i carismi e di incoraggiarli a mettersi a servizio di tutta la Chiesa. Provmuoverli, non controllarli – ha aggiunto parlando a braccio -. In particolare vanno sempre valorizzati i carismi che servono all’evangelizzazione e all’attività missionaria, soprattutto verso chi ancora non conosce Gesù Cristo”. Il secondo è quello di “incoraggiare l’approfondimento spirituale e la santità delle persone che vivono l’esperienza del Battesimo nello Spirito Santo”. “Non bisogna dare per scontato che, una volta ricevuto il Battesimo nello Spirito, già si è pienamente cristiani – ha osservato il Papa -. Il cammino di santità deve sempre progredire, nella conversione personale e nel dono generoso di sé a Cristo e agli altri, e non solo in vista del ‘benessere spirituale’ individuale”.
Infine, il Papa ha ricordato che in occasione del suo primo incontro con Charis, nel giugno 2019, era stato fatto un momento di silenzio pregando per la pace, ricordando l’incontro in Vaticano dei Presidenti dello Stato di Palestina e dello Stato di Israele. “La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace. Sa solo distruggere. Per favore, lottiamo per la pace. Non lasciamoci rubare questa memoria della pace!”. Quindi, la richiesta di preghiera di un minuto in silenzio per la pace nel mondo.