“Cari giovani, martedì prossimo, 19 dicembre, si concluderà l’Anno Berardiano. Abbiamo vissuto tanti momenti di incontro, di riflessione e di preghiera. Vorrei con voi riprendere e rilanciare il motto benedettino: ora et labora. San Berardo era un monaco benedettino!”. Sono queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera ai giovani del mese di dicembre, presentando la festa di San Berardo del 19 dicembre con la messa alle ore 18 nella cattedrale di Teramo, e riflettendo sul significato dell’essere monaco, vivere il tempo ordinatamente, facendo bene le piccole cose, per fare tante cose. “È l’invito a vivere il tempo non per necessità, ma con piena consapevolezza riempiendolo di progettualità. La noia della vita nasce dal tempo vuoto! Se il mio tempo è vuoto mi stanco e non mi impegno. Se il mio tempo è pieno, sono sempre in cammino facendo tante scelte e aprendo sempre strade nuove”. Prosegue il vescovo aprutino specificando come il fare non renda necessariamente pieno il tempo, rischiando quindi di creare lo stress del fare, che è come la noia del tempo vuoto. “Oggi molti sono stanchi sia per il super fare, sia per il non saper progettare la vita. È la distinzione tra il krónos e il kairós. Il krónos è il tempo che scorre senza di me; il kairós è il tempo che io vivo. Il Battesimo è il grande dono che ci libera dal krónos e ci dona il kairós”. L’invito di mons. Leuzzi ai giovani è quello di essere costruttori, rifuggendo le molte proposte per riempire il tempo che non aiutano a viverlo pienamente, come la corsa alla novità immediata che illude tutti di essere protagonisti, strumentalizzando invece le persone al tempo e annullando la loro vita. “Ora et labora! Per vivere pienamente il tuo tempo devi costruire con fedeltà. Verifica se sei fedele ai tuoi impegni quotidiani. Vedrai che sarai capace di fare grandi scelte e di assumere grandi impegni! La tua agenda sarà sempre piena e non sarai mai nella noia e, soprattutto, non sarai mai stanco”. L’esempio dell’essere monaco per capire quanto sia importante programmare bene la giornata, senza evadere gli impegni, preparandosi in questo modo alle grandi scelte. “Con te c’è il Risorto, che ti accompagna, ti sostiene e ti incoraggia. La sua presenza accanto a te è il segno che non sei qualcosa nel tempo, ma qualcuno che costruisce nel tempo”, aggiunge mons. Leuzzi concludendo, “Il tempo di Avvento, che ci prepara al Natale, ci ricorda che Lui viene sempre e riempie di gioia la tua vita. Con San Berardo ripartiamo conservando nel nostro cuore e nella nostra mente il suo motto: ora et labora”.