Cop28: Micucci (Amref Italia), “salute e ambiente non possono più viaggiare su percorsi separati”

“I problemi sanitari non hanno confini e i Paesi a medio e alto reddito dovrebbero contribuire di più per cercare di tutelare la salute dei Paesi a basso reddito”. Questa l’opinione del 68% degli intervistati di quest’anno, per la ricerca realizzata da Ipsos per Amref Italia per indagare la percezione degli italiani rispetto al cambiamento climatico e il suo impatto sulla salute in Africa e nel mondo. La terza edizione dell’indagine “Africa e salute: l’opinione degli italiani” è stata condotta in vista del primo Health Day all’interno di Cop28 (domenica 3 dicembre). “L’84% del campione crede che la propria salute sia legata a quella dei cittadini del resto del mondo, mentre scende al 79% quanti ritengono la propria salute collegata a quella dei cittadini africani. Sostenere la salute dei cittadini dei Paesi a basso reddito significa quindi, indirettamente, sostenere anche la salute dei propri cittadini in quanto strettamente correlate”, spiegano Ipsos e Amref.
Per i partecipanti all’indagine, “le principali minacce percepite per la salute dei cittadini europei sono rappresentate da malattie croniche (45%), crisi economica (33%) e solo il 26% da effetti del cambiamento climatico. Le principali minacce percepite invece per la salute dei cittadini africani sono rappresentate dalle malattie infettive (56% di cui solo il 7% è rappresentato dalla pandemia Covid19), dalle condizioni di vita (52%) e dalla scarsa disponibilità di strutture e operatori sanitari (41%)”.
“Abbiamo il dovere di rispondere a chi dice che è troppo tardi per fare qualcosa. È vero, la salute del pianeta è a rischio. A minacciarla il cambiamento climatico e l’insorgenza di nuove malattie infettive – dichiara il direttore di Amref Italia, Guglielmo Micucci -. Negli ultimi dieci anni secondo l’Organizzazione mondiale della sanità si è avuto un aumento del 63% delle malattie infettive trasmesse tra animali e uomini. In attesa di scoprire le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, questi dati ci indicano che dobbiamo fidarci della comunità scientifica, che ci dice che la salute dell’uomo non può più prescindere dalla salute dell’ambiente e degli animali. Vedi la malaria – trasmessa dalle zanzare – che, a causa del cambiamento climatico, potrebbe intensificarsi e riemergere in regioni dove era stata eliminata. Il 96% dei decessi per malaria nel 2021 si è avuto in Africa, l’80% di essi erano bambini. Di fronte a malattie attuali e alla minaccia di quelle future abbiamo il dovere di credere che non sia mai troppo tardi. Per questo l’operato di Amref sarà quello di portare a Cop28 le istanze dell’Africa e, in Italia, ribadire che salute e ambiente non possono più viaggiare su percorsi separati. Ribadire che è falso e dannoso pensare che la salute dell’uomo venga prima di tutto e sopra a tutto. Che esiste una sola salute e che essa non guarda nemmeno ai confini”.

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