Cop28: Chiese latinoamericane, “processi obbligatori di transizione, cancellare almeno il 50% del debito ai Paesi vittime di modelli estrattivisti”

Prende il via oggi a Dubai la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28). Nell’occasione, la Rete ecclesiale di giustizia e pace della “Patria Grande”, organismo che riunisce 17 Commissioni episcopali di Giustizia e Pace del subcontinente latinoamericano, ha firmato una lettera per chiedere ai Governi dell’America Latina e dei Caraibi di intraprendere azioni concrete a favore della natura e della biodiversità nel suo complesso”. Hanno chiesto, in primo luogo, di “proporre alla Cop28 l’adozione di processi obbligatori ed efficienti di transizione energetica, con l’obiettivo di sviluppare, entro scadenze stabilite, sistemi di generazione energetica distribuita e sostenibile, in sostituzione della generazione concentrata a combustibili fossili”.
Viene, inoltre, sottolineata l’impossibilità di pagare debiti pubblici illegittimi che consolidano modelli economici speculativi ed estrattivisti, che “violano la sovranità e i diritti dei popoli e della natura e impediscono una giusta trasformazione energetica”. Suggeriscono, a tal fine, di cancellare almeno il 50% del debito estero con l’impegno di destinare le somme ridotte alla trasformazione energetica da parte dei Governi. “Questo è l’unico modo per raggiungere l’obiettivo di compensare anche solo parzialmente i danni causati dalla dannosa estrazione delle risorse naturali nel nostro continente”, proseguono.
Analoga richiesta arriva da un manifesto elaborato nelle scorse settimane da numerosi organismi ecclesiali latinoamericani”. Tra i firmatari, oltre al Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), la Confederazione dei religiosi dell’America Latina e dei Caraibi (Clar), Caritas America Latina, Movimento Laudato Si’, la Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), la Rete ecclesiale ecologica mesoamericana (Remam), la Rete ecclesiale del Gran Chaco y Acuífero Guaraní (Regchag), rete Latinidad, il Servizio internazionale cristiano di solidarietà con i popoli dell’America Latina Oscar Romero (Sicsal), la rete Iglesias y Minería. Le organizzazioni ecclesiali chiedono ai Paesi ricchi di cancellare i “debiti pubblici illegittimi e impagabili”, che contribuiscono “al consolidamento di modelli economici speculativi ed estrattivisti”, in quanto diventano “un ostacolo all’azione necessaria per prendersi cura della nostra casa comune e per realizzare una giusta transizione energetica”. Solo così sarà possibile compiere “passi inevitabili verso la giustizia climatica, recuperare la sovranità finanziaria, smantellare il potere e l’impunità delle imprese, costruire una nuova architettura di cooperazione globale”.
“Dobbiamo sviluppare nuovi stili di vita – l’esortazione finale -, nuove forme di produzione e di consumo, in breve, una nuova relazione armoniosa degli esseri umani tra loro e con la natura, in modo tale che le energie rinnovabili siano davvero un’opportunità per lo sviluppo integrale di ogni essere umano”.

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