Presentazione ufficiale, a Bogotá, dell’ufficio per la Cultura della cura promosso dalla Conferenza episcopale della Colombia (Cec). Questo organismo, istituito dai vescovi nel luglio di quest’anno, fornirà un sostegno diretto alle giurisdizioni ecclesiastiche del Paese per rafforzare il “sistema per la cultura della cura”, ovvero una rete di persone che promuovono e articolano processi volti a prevenire e affrontare la violenza e gli abusi commessi da ministri ordinati, persone consacrate e laici che prestano servizio nella Chiesa cattolica in Colombia. All’incontro erano presenti, tra gli altri, mons. Luis Manuel Alí Herrera, vescovo ausiliare di Bogotá, segretario generale della Conferenza episcopale, ora direttore di questo ufficio, e padre Jorge Enrique Bustamante Mora, vice segretario. “Siamo consapevoli che ogni istituzione cattolica, ogni persona che lavora con i nostri minori e con le persone vulnerabili deve essere curata, accompagnata, ma anche formata su tutto ciò che riguarda i protocolli di prevenzione, i percorsi di cura, l’attenzione alle vittime e alle loro famiglie, in modo che ogni persona, ogni genitore, che ci affida i propri figli per la formazione catechistica o per il lavoro sociale, abbia la piena certezza che si trovano in un luogo sicuro”, ha detto mons. Herrera.
La coordinatrice dell’Ufficio per la Cultura della cura, Diana María Guzmán, ha detto che uno dei compiti centrali sarà “accompagnare ogni giurisdizione nell’elaborazione di misure preventive, di progetti per la cultura della cura, per generare e promuovere ambienti protettivi”. Ha anche annunciato che l’agenzia promuoverà “azioni di riparazione con le vittime, le famiglie e le comunità che sono state colpite da queste situazioni e anche, se necessario, con gli aggressori”.