Anziani: Auser, “urgente l’emanazione dei decreti legislativi sull’invecchiamento attivo, ma al momento se ne sono perse le tracce”

Nel report “Invecchiamento attivo – Legge delega 33/2023: una occasione da non perdere” a cura di Claudio Falasca dell’Ufficio studi Auser “Abitare e Anziani”), pubblicato dallo Spi-Cgil nazionale e dall’Alta Scuola Spi-Cgil Luciano Lama, “emerge con estrema chiarezze il ritardo dell’Italia a prendersi cura della popolazione che invecchia”, si legge in una nota diffusa oggi dall’Auser nazionale.
Dei 10 impegni principali del Piano di azione internazionale di Madrid sull’invecchiamento (Mipaa), approvato dalle Nazioni Unite nel 2002, integrati con gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Social Development Goals – Sdgs) della Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile (Onu, 2015) e tradotti in 29 “Raccomandazioni per l’adozione di politiche in materia di invecchiamento attivo”, dal “Coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo” presso il Dipartimento delle politiche per la famiglia, “praticamente nessuna raccomandazione è stata adottata dalle istituzioni nazionali e solo pochissime Regioni le hanno prese in considerazione in misura adeguata”, constata l’Auser.
Questo malgrado che nell’elaborazione delle raccomandazioni siano stati coinvolti in modo sistematico politici, amministratori e funzionari tecnici ai vari livelli territoriali di governo (nazionale, regionale, comunale, intercomunale, ecc.).
“È questa insensibilità”, secondo Auser, che “rende particolarmente urgente l’emanazione dei decreti legislativi sull’invecchiamento attivo previsti dalla Legge delega 33/2023 che andrebbero approvati entro gennaio 2024, ma di cui allo stato si sono perse le tracce”.
“È paradossale – denuncia Auser – la miopia del Governo che mentre taglia le risorse per le persone disabili e non prevede risorse per la non autosufficienza, nei fatti ignora le politiche per l’invecchiamento attivo che potrebbero far vivere meglio le persone e far risparmiare enormi risorse in quanto vero architrave della prevenzione”.

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