Gli atleti “non sono soltanto delle ‘macchine da competizione’, sono delle persone umane, donne e uomini che si impegnano manifestando la possibilità di avanzare costantemente, nei limiti delle possibilità atletiche”. Lo ha ricordato oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale la Nazionale italiana di atletica leggera vincitrice della Coppa Europa e la Nazionale italiana di Pentathlon moderno vincitrice del Campionato del mondo a squadre.
Il Capo dello Stato si è soffermato su alcune questioni che riguardano la vita degli atleti: “La prima – ha osservato – è la grande pressione che c’è sugli atleti, che è comprensibile per la carica di competizione che vi è. Non tanto con gli altri, quanto con se stessi, con i propri limiti”. Matterella ha poi parlato “del risvolto che questo contribuisce al verificarsi di critiche immotivate. Che dimenticano – quando intervengono – che i vostri risultati sono frutto di dedizione, di sacrifici, di preparazione impegnativa, faticosa, laboriosa; e che voi vi misurate con i limiti e i confini della possibilità atletica. E che questo, naturalmente, richiede anche, sovente, degli aggiornamenti di metodologie e di modalità di esercizio che comportano, quindi, naturalmente, delle pause”. “Ma i risultati – ha proseguito il presidente – poi arrivano, come sono arrivati, come arrivano sempre. Sono arrivati anche in queste ultime competizioni. Per questo l’apprezzamento nei vostri confronti è molto grande. Perché c’è questo messaggio che trasmettete, anche, di impegno, con sacrificio, con dedizione, in quel che si fa”. Dal Capo dello Stato ancora i “complimenti per questi risultati, per questi traguardi. Auguri per il futuro”. “Le prossime tappe – ha concluso – saranno le Olimpiadi di Parigi e gli Europei di Roma due mesi prima. Io ci sarò, naturalmente. Non so quante volte, ma quantomeno spero di essere presente all’apertura. E vi faccio l’augurio più grande, più intenso. Senza pressioni. E con grande fiducia”.