“Solo attraverso la donazione è possibile mettere a disposizione sangue per chi ne ha bisogno, per interventi o trasfusioni. Per questo donarlo è un piccolo gesto dall’immenso valore, che può salvare vite. Ben vengano quei progetti quindi che diffondono la cultura della donazione, partendo dai più giovani”. A dirlo sono Carlo Sestini, presidente di Avis Grosseto, e Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana, che ha sostenuto con il proprio patrocinio il progetto “La scuola tende il braccio all’Avis – L’importanza del dono”, ideato e promosso da Avis Capalbio in collaborazione con la Croce Rossa locale e l’associazione La Racchetta, l’Associazione Ciotti Pasquino, elisoccorso di Grosseto. Gli alunni hanno vestito per un giorno i panni di dottori, infermieri e pazienti per imparare l’importanza della donazione del sangue e del volontariato. Il “gioco di ruolo” è andato in scena nei giorni scorsi nella scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Manciano Capalbio. L’obiettivo del progetto è sensibilizzare i giovani alla comprensione del valore e dell’importanza della donazione e del volontariato. Insegnanti e studenti hanno seguito in classe un percorso pratico informativo tenuto da personale specializzato del centro Trasfusionale, del Pronto soccorso di Orbetello e delle varie associazioni, durante il quale sono state date anche informazioni sull’uso dello stetoscopio, del saturimetro, del misuratore di pressione. Poi i ragazzi hanno fatto una simulazione di ciò che accade in un pronto soccorso in veste di dottori, infermieri, donatori, pazienti, personale delle pulizie, genitori, volontari. “Quella del progetto ‘La scuola tende il braccio all’Avis – L’importanza del dono’ – dice Flavio Carruana, presidente di Avis Capalbio – è un’esperienza che si può ripetere. Come Avis siamo infatti disponibili a mettere a disposizione tutto il materiale che è stato ideato, con Giancarlo Nardi, per essere facilmente smontabile, rimontabile e trasportabile, affinché il progetto possa essere svolto anche in altri luoghi della Toscana”.