“La proposta di istituire in Ungheria un ‘Ufficio per la difesa della sovranità’, dotato di ampi poteri per indagare su qualsiasi organizzazione o persona sospettata di servire interessi stranieri o di minacciare la sovranità nazionale, rappresenta un rischio significativo ai diritti umani e dovrebbe essere abbandonata”, ha affermato oggi la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović. “Sotto un presidente nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del primo ministro, avrebbe il potere illimitato di richiedere dati sensibili e informazioni private a chiunque, senza controllo e senza alcun rimedio legale. Il progetto di pacchetto di leggi sottoposto al Parlamento, unitamente alla parallela proposta del governo di inserire nella Legge fondamentale un riferimento al nuovo Ufficio, è così vago che il controllo invasivo del proposto Ufficio potrebbe essere utilizzato come arma contro chiunque possa essere considerato un avversario dovuto, ad esempio, ad ‘attività volte a influenzare il dibattito democratico’”.
Mijatović aggiunge: “ho costantemente messo in guardia contro le misure adottate in Ungheria per imporre restrizioni arbitrarie al lavoro indispensabile delle Ong e dei difensori dei diritti umani nel Paese. Ho anche espresso preoccupazione” per “sforzi volti a minare l’indipendenza della magistratura. Se questa proposta verrà adottata, fornirà all’esecutivo ancora più opportunità per mettere a tacere e stigmatizzare le voci e gli oppositori indipendenti”.
“Invito il Parlamento ungherese ad accantonare queste proposte e a utilizzare i suoi poteri legislativi e di controllo per difendere i diritti umani e le libertà fondamentali in linea con la Convenzione europea e i valori fondamentali del Consiglio d’Europa”.