Festival Dottrina sociale: mons. Pompili (Verona), “giunto il tempo di una sua ulteriore evoluzione, che veda e vada nella sua punta di diamante, cioè la pace”

(da Verona) “Don Adriano Vincenzi, prete veronese morto troppo presto, ha avviato questa esperienza del Festival. Maturo è il tempo per una sua ulteriore evoluzione, che veda e vada nel cuore della Dottrina sociale della Chiesa in quella che è la sua punta di diamante, cioè la pace. Sulla pace, dunque, come contenuto e come linguaggio, occorre fare un passo in avanti con tutte le donne e gli uomini di buona volontà. La visita che Papa Francesco compirà qui a Verona, il prossimo 18 maggio, contribuirà di sicuro a fare di Verona un’altra capitale della pace”. Lo ha affermato mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, all’inizio della celebrazione eucaristica presieduta dal card. Zuppi nel duomo della città scaligera al termine della XIII edizione del Festival della Dottrina sociale ospitata da venerdì nella città scaligera sul tema “Socialmente liberi”.
“Lei – ha detto il pastore veronese rivolgendosi al porporato – è oggi testimone paziente e coraggioso dell’arte di fare la pace”. “La terra veronese – ha proseguito – è notoriamente crocevia di popoli e di culture. Nella sua storia ha maturato un forte legame tra annuncio del Vangelo ed umanizzazione della società. Ne sono prova non solo alcune figure che Papa Francesco definirebbe di ‘poeti sociali’, come Romano Guardini, Giovanni Calabria, Angela Merici, Leopoldina Nodè, ma anche un vissuto diffuso, fatto di laici e di laiche, di missionarie e di missionari, di preti e religiosi, concentrati a promuovere scuole, ospedali e case di cura, circoli culturali e liberativi, perfino banche”. “Anche se molto è cambiato, non è venuta a meno la voglia di rileggere la società alla luce del Vangelo e il Vangelo alla luce della società”, ha assicurato mons. Pompili.

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