Festival Dottrina sociale: card. Zuppi, “continuare a scommettere sull’educazione. Senza ci si fa condizionare nelle scelte”

(da Verona) “Dobbiamo continuare a scommettere sull’educazione perché soltanto questa può permettere di costruire un futuro e di far tesoro dei problemi che abbiamo affrontato, perché possiamo dare nuove risorse e costruire con consapevolezza il nostro futuro”. Lo ha affermato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nel videomessaggio trasmesso oggi pomeriggio nel panel “Educare per scegliere” nell’ambito della seconda giornata della XIII edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa che si terrà fino al 26 novembre presso il Palaexpo Verona Fiere sul tema “Socialmente liberi”.
“Il tema che avete scelto – ha sottolineato il porporato – è importantissimo, in assoluto, ed è ancora più importante in questa stagione che stiamo vivendo”. “Perché educare – ha spiegato il card. Zuppi – significa aiutare a scegliere, dare gli strumenti della scelta. Ed è questo il senso vero e profondo dell’educazione che non è mai ammaestrare qualcuno ma dare la capacità a tutti di capire, di saper scegliere non secondo la propria epidermide ma secondo la propria conoscenza e anche, quindi, la propria intelligenza”. “Purtroppo molte volte – ha osservato – c’è chi condiziona le scelte proprio perché non c’è educazione, quindi si è come indotti e la scelta viene facilitata, tanto che si polarizza”. Si arriva anche al punto che “io non capisco niente ma sto dalla una parte e qualche volta non capisco nemmeno qual è la parte, magari è quella che mi suona di più; quella che, magari, è stata meglio presentata”. “Nella comunicazione – ha aggiunto – molto spesso il contenuto conta poco, quello che conta è l’apparenza e la forma, la velocità e la penetrazione”. Ma ciò – ha ammonito – “è contrario a quello che voi scegliete di fare, educare a scegliere con i tempi che questo richiede, con la consapevolezza che questo richiede”. “Fatelo per tutti”, l’esortazione del porporato: “Perché se non funziona – ha spiegato – vuol dire che c’è qualcun altro che sceglie per lui o che si vive in una dimensione irriflessa e quindi più facilmente condizionabile”. Educare “dà alla persona la piena dignità e quindi anche un grande senso di libertà”. “Bisogna essere liberi per scegliere, capaci quindi della scelta”, ha concluso il card. Zuppi: “Grazie di questa riflessione, credo che sia uno dei valori aggiunti della educazione cristiana”. Ed “è davvero importante in questo momento, in cui i giovani vivono tante volte costretti o condizionati da tante scelte e non sono quindi liberi, sono come obbligati. È la premessa perché tutti possano appropriarsi di loro stessi e trovare il loro meglio”.

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