Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Amnesty International Italia lancia oggi un appello: “Occorre un cambiamento radicale”. Secondo i dati di Amnesty, in Italia, dall’inizio dell’anno, 106 donne hanno perso la vita: un femminicidio ogni 72 ore. “Sono dati spaventosi, che delineano una realtà catastrofica che Amnesty International Italia combatte da anni attraverso campagne e mobilitazioni”. “Per fermare la violenza contro le donne – afferma in una nota diffusa oggi Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia – serve una nuova coalizione tra lo stato e la società civile. Bisogna avere il coraggio di affrontare processi complessi che devono smantellare la cultura patriarcale che ha creato un sistema privilegiato a misura di un unico genere, quello maschile. Bisogna imparare il rispetto reciproco. Le leggi non bastano e, sicuramente, seppur importanti, non bastano neanche le panchine rosse, le scarpe rosse, le sedie vuote o i minuti di silenzio. É arrivato il momento di fare rumore, di alzare la voce, donne e uomini insieme e pretendere un cambiamento radicale”. Amnesty lancia pertanto un appello: “Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è un richiamo all’azione. Amnesty International Italia chiede una riflessione profonda sulla necessità di una società fondata sul rispetto, sull’equità e sulla creazione di legami di fiducia che mettano al centro la salvaguardia dell’umanità intera. La violenza contro le donne non può essere tollerata. Il cambiamento richiede una coalizione ampia che coinvolga istituzioni e società civile. Ogni persona deve sentirsi responsabile di fare la propria parte, intervenendo contro la discriminazione di genere nei contesti quotidiani. Amnesty International Italia incoraggia la partecipazione attiva, sottolineando che la violenza contro le donne può essere sradicata solo attraverso uno sforzo collettivo”.