Cop28: convegno sulla “Laudate Deum”. Mons. Pennisi, “tutti siamo responsabili della nostra terra. Nessuno può sentirsi esonerato”

Le religioni, le professioni e le istituzioni scientifiche a San Martino delle Scale (Monreale), insieme, per tutelare il pianeta. Promosso dalla Fondazione Dusmet un appuntamento su “Clima e COP28”, l’evento è legato alla “Laudate Deum”, “da esso è ‘provocato’, sospinto” ed è pensato anche in preparazione e in occasione della prossima Cop 28. “L’intento è di promuovere soluzioni pratiche e condivise per affrontare il cambiamento climatico coinvolgendo tutti: tutte le religioni, tutte le professioni, tutte le istituzioni scientifiche”, spiega mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale, rappresentante della Conferenza episcopale siciliana. Tutti, perché tutti viviamo in questa nostra terra e tutti ne siamo responsabili, tutti ne dobbiamo avere cura. Chi può sentirsi esonerato?”. Intervenendo nella prima sessione di lavoro, moderata dal direttore del Sir, Amerigo Vecchiarelli, che si è sviluppata come confronto tra le religioni sulle questioni ecologiche, mons. Pennisi ha sottolineato “la responsabilità della scienza e della tecnologia”, ma ponendo l’accento sulla “responsabilità etica, non meno pressante e urgente”. Il presule ha parlato di alcune emergenze che la Sicilia vive e condivide con tanta parte del mondo: “la cura dell’acqua e il controllo del fuoco – che il meraviglioso paesaggio che circonda l’abbazia ha tristemente conosciuto, in estate, molto da vicino -, l’aria pulita e una terra che sia giardino e non deserto. Pensare che queste questioni siamo distaccate da ciò in cui crediamo, da Colui in cui crediamo – ha detto mons. Pennisi – è omertà e follia: inconcepibile per i credenti, inaccettabile e assolutamente lontano da ogni religione e religiosità”.

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