“L’impero non è riuscito a uccidere l’Ucraina 90 anni fa. Ma i discendenti degli assassini, spinti dal male, dall’invidia e dall’odio, hanno deciso di portare a termine ciò che i loro predecessori non erano riusciti a fare”. È il passaggio più forte del messaggio che il Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica in Ucraina rivolge oggi alla popolazione per il 90° anniversario dell’Holodomor, la più grande tragedia vissuta dall’Ucraina commessa dalla Russia di Stalin che provocò lo sterminio anche “per fame” di oltre 7 milioni di ucraini. La data della commemorazione dell’anniversario dell’Holodomor è il 26 novembre. Il pensiero va all’attualità. “La guerra immotivata, cinica e genocida della Russia contro l’Ucraina persegue lo stesso obiettivo che il Cremlino si era prefissato durante l’Holodomor”, scrivono i vescovi, “e cioè liquidare il popolo ucraino, distruggere la sua libertà e il suo futuro, inghiottire i suoi figli da parte di un sistema totalitario senz’anima, oppresso da demoni secolari, impenitente, sconfinato nella sua crudeltà, disperazione e frustrazione”. “Questo genocidio – si legge nel messaggio – è diventato l’incarnazione più sanguinosa dell’ideologia secolare dell’imperialismo russo che da sempre arde di odio per l’Ucraina, disprezza ogni nazione vicina e desidera avidamente di possedere lo spazio mondiale. L’insaziabile imperialismo russo è il principale colpevole dell’Holodomor ed è lo stesso nemico dell’umanità come il nazismo, il razzismo, il fascismo e ogni altra espressione di odio per i diritti umani e l’identità nazionale, culturale e religiosa”. “Continuando l’immutata strategia imperiale – continuano i vescovi -, la Russia ancora una volta ha minacciato l’Ucraina e il mondo con aria di sfida. Novant’anni fa il mondo osservava in silenzio, con una cinica tranquillità, l’assassinio dei milioni di ucraini”. “Il male non punito non passa mai senza lasciare traccia”, avverte il Sinodo che chiede anche a nome dei milioni di vittime, “una diffusione più efficace della verità sulla guerra in Ucraina in tutto il mondo, affinché la falsa propaganda del nemico non trovi posto nei cuori delle persone. Infatti, servire la verità, ripristinare e stabilire la giustizia è il denominatore comune di tutte le nostre azioni”. “90 anni fa l’Ucraina non è morta”, concludono i vescovi. “La libertà è germogliata dai semi nascosti nei palmi delle mani dei nostri fratelli e sorelle. Nessun male potrà distruggere questo raccolto. È difeso dal nostro popolo. È difeso dall’umanità”.