“Ho provato del dolore quando abbiamo visto l’esito della presenza occidentale spazzata via nel volgere di un battito d’ali. Una presenza che ha dato una speranza a tante donne e giovani generazioni. Noi abbiamo lavorato con tanto impegno anche in prospettiva di crescita finanziaria”. A ricordare la partenza da parte dei contingenti della Nato, fra i quali anche quelli italiani, dall’Afghanistan nel 2021 che ha lasciato campo libero per il ritorno dei talebani nel Paese, è stato Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle, ieri pomeriggio nella sala caduti di Nassirya del Senato, durante la presentazione del libro dal titolo “Noi afghane. Voci di donne che resistono ai talebani”, a cura delle giornaliste del quotidiano Avvenire, Viviana Daloiso, Antonella Mariani, Lucia Capuzzi. “Da un giorno all’altro – ha detto Conte – la Nato ha tirato i remi in barca. L’Italia ha subito la decisione che era nell’aria ma non ci aspettavamo fosse così repentina. Quando si è realizzato lo scenario peggiore con la costruzione del regime ho pensato subito alle donne e ai giovani a cui avevamo dato un futuro di speranza. Adesso il rischio è che si prospetti un grande futuro alle spalle. La cosa più importante è lasciare accesi i riflettori e parlarne”. “L’abbiamo presa – ha concluso – come vicenda emblematica di ciò che non deve accadere. Chi ha responsabilità di governo deve prefigurare ciò che accadrà e deve gestire un impegno senza tradire le speranze del futuro”.