“Il Sinodo sulla sinodalità costituisce un importante strumento di rinnovo della Chiesa che serve anche a migliorare l’efficacia della sua missione”, recita il comunicato emesso al termine della 396ª plenaria dei vescovi polacchi che il 20 e il 21 novembre si è svolta al santuario di Jasna Gora a Czestochowa. I presuli, dopo aver preso conoscenza di un dettagliato resoconto dei lavori della prima sessione del Sinodo, si sono impegnati ad approfondire la riflessione in merito al documento “La Chiesa sinodale in missione” iniziando la discussione a vari livelli ecclesiali, e invitando tutti i battezzati a parteciparvi in modo attivo. I vescovi, inoltre, in considerazione della necessità di ravvivare la dimensione comunitaria della Chiesa, la prossima prima domenica dell’Avvento inizieranno la realizzazione del nuovo programma pastorale che invita tutti i fedeli alla “Partecipazione alla comunità ecclesiale”. Durante la plenaria si è anche discusso dei preparativi al Giubileo 2025. I vescovi hanno annunciato che l’anno 2024 sarà dedicato alla preghiera per il Giubileo dell’Anno santo. Riguardo a “situazioni difficili in molte parti del mondo” l’episcopato polacco “è addolorato dall’escalation del conflitto in Terra Santa”, “prega per il martoriato popolo ucraino”, sostenendo con la preghiera “tutte le persone colpite da effetti delle guerre e conflitti in atto”, e “supplica Dio affinché la pace ritorni”. I presuli hanno dedicato la loro attenzione anche alle strategie di lotta contro gli abusi introdotte, a livello nazionale, da una nuova legge volta a rinforzare la protezione giuridica dei minori minacciati dalla violenza.
Per la prima volta ha preso parte alla plenaria il nuovo nunzio apostolico in Polonia, mons. Antonio Guido Filipazzi. Un altro ospite straniero dei vescovi è stato don Thomas Schwartz, presidente della Fondazione Renovabis che da trent’anni sostiene finanziariamente la realizzazione di numerosi progetti della Chiesa cattolica in Europa centro-orientale. Ai partecipanti alla plenaria infine si è rivolto il presidente delle Pontificie opere missionarie, mons. Emilio Nappa, incoraggiando tutte le comunità locali a mettere al primo posto nel loro operato la missione evangelizzatrice della Chiesa.