“Noi non possiamo dire che siamo privilegiati nei confronti degli altri: la chiamata è per un servizio, e Dio sceglie uno per arrivare a tutti”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata al tema dell’annuncio. Francesco ha esortato inoltre a “prevenire la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, con un’etnia, con un sistema. Non è un gruppetto di eletti di prima classe: Dio sceglie qualcuno per chiamare tutti. Questo orizzonte dell’universalità. Il Vangelo non è solo per me, è per tutti, non lo dimentichiamo”. “La Bibbia ci mostra che quando Dio chiama una persona e stringe un patto con alcuni il criterio è sempre questo: elegge qualcuno per raggiungere altri”, ha ricordato Francesco: “Questo è il criterio di Dio, della chiamata di Dio. Tutti gli amici del Signore hanno sperimentato la bellezza ma anche la responsabilità e il peso di essere scelti da Lui. Tutti hanno provato lo scoraggiamento di fronte alle proprie debolezze o la perdita delle loro sicurezze. Ma la tentazione più grande è quella di considerare la chiamata ricevuta come un privilegio: per favore no, la chiamata non è un privilegio, mai!”.