“È irrealistico che il Papa abbia parlato di genocidio”. Lo ha dichiarato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine di un incontro sul tema “La Commissione per la tutela dei monumenti e la salvaguardia del patrimonio architettonico della Santa Sede. 100 anni di attività (1923-2023)”. “Non ho informazioni dirette sul colloquio tra il Santo Padre e i familiari dei palestinesi”, ha precisato il cardinale: “Il termine genocidio è un termine molto tecnico che si applica a determinate situazioni e che ha anche conseguenze molto precise a livello internazionale. Non so se in questa situazione si possa parlare di genocidio. Mi sembra irrealistico”. Quanto alla delusione mostrata dalle famiglie ebree, ricevute anch’esse in udienza papale mattutina, riguardo ad un presunto uso troppo generico del termine “terrorismo” da parte del Papa durante l’udienza generale, Parolin ha commentato: “È difficile accontentare sempre tutti. Il Papa si riferisce al terrorismo in termini abbastanza generici, ma chi vuole capire capisce, non c’è bisogno di scendere nei dettagli. È lo stile della Santa Sede: il Papa non entra mai nel merito chiamando persone e situazioni. Chi vuole capire, capisce”.