Per frenare la spirale della fame nel mondo, il mondo deve rapidamente aumentare la protezione delle persone vulnerabili che sono in prima linea nella crisi climatica: lo ha detto oggi l’agenzia Onu World food programme (Wfp), a una settimana dall’inizio del prossimo vertice delle Nazioni Unite sul clima, Cop28, a Dubai, dove si incontreranno i leader mondiali. Solo lo scorso anno, gli estremi climatici hanno spinto ben 56,8 milioni di persone verso una grave insicurezza alimentare.
“Molti dei Paesi più fragili del mondo, devastati da conflitti, instabilità e povertà, sono quelli più colpiti dal cambiamento climatico. La crisi climatica non deve essere necessariamente anche una crisi alimentare, ma è esattamente ciò che sta accadendo”, ha detto Cindy McCain, direttrice esecutiva Wfp. “Abbiamo il dovere collettivo di proteggere e sostenere le persone che vivono ad un passo da questo crescente disastro – e dobbiamo farlo ora”. Alla Cop28, il Wfp chiederà che ci sia un sostegno immediato per aumentare la protezione climatica a favore delle comunità soggette a insicurezza alimentare, le cui vite e mezzi di sostentamento sono minacciati dal riscaldamento globale, in particolare in contesti fragili e colpiti da conflitti. Le comunità hanno bisogno di accedere a informazioni di allerta precoce, a protezione finanziaria attraverso uso anticipato di contanti prima che si verifichino disastri e ad assicurazioni climatiche per raccolti e bestiame, nonché a sistemi di protezione sociale reattivi agli shock. Senza un’azione decisiva e trasformativa per allertare e proteggere le comunità dai disastri e dagli eventi meteorologici estremi, il mondo vedrà crescere fame, insicurezza e sfollamenti.
Gli esperti ritengono che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato e che il mondo si sta avvicinando pericolosamente al superamento permanente del limite critico di 1,5°C del riscaldamento globale. La prima metà di quest’anno ha visto il ciclone tropicale più lungo mai registrato nell’Africa australe e ondate di caldo e incendi da record in Europa, Nord America e Asia. Le piogge arrivate dopo la siccità di tre anni nel Corno d’Africa hanno portato inondazioni improvvise e sfollamenti di massa, invece di dare sollievo agli agricoltori. Con 333 milioni di persone che si trovano ad affrontare una grave insicurezza alimentare e un deficit, quest’anno, di oltre il 60 per cento nei finanziamenti del Wfp, è fondamentale che il mondo dia priorità alla protezione delle persone dai prevedibili shock climatici prima che precipitino nell’insicurezza alimentare.