Lavoro: card. Zuppi, “preoccupato per giovani Neet”, “si trovino risposte”

L’Italia è il Paese del “talento perduto”? Se ne è parlato durante l’assembla generale di Confartigianato, in corso a Roma. Interpellato dalla giornalista Monica Maggioni e in dialogo con il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha espresso la sua “preoccupazione” per i giovani Neet, che non studiano e non lavorano, e che in Italia sono 1.700.000, stando agli ultimi dati. “Quanti Neet ci sono, non può non preoccuparci!”, ha esclamato: “Sono giovani con tanta fragilità, e la esprimono chiudendosi”. Altro motivo di preoccupazione, per il presidente della Cei, sono “i tanti giovani che vanno all’estero”. L’esempio citato è quello della Germania, dove “sono 120mila ogni anno e la maggior parte vengono dal Nord”. In generale, poi, ha ricordato Zuppi, il 75% dei giovani che vanno all’estero per lavorare sceglie l’Europa. “Se ci vanno perché lì si guadagna e da noi no, perché lì si riesce a comprare una casa e da noi no, ci resto male”, ha commentato il cardinale, auspicando che “si trovino risposte” per arginare questo fenomeno. Nell’artigianato, ha fatto notare il presidente della Cei, “i giovani possono coniugare la passione, la creatività e la soggettività nel fare il proprio lavoro: è ciò che ogni giovane cerca, se ha gli strumenti per poterlo fare”.

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