“Si tratta di un atteggiamento di profonda ignoranza e intolleranza che non ha tratto alcun insegnamento dall’immane tragedia dell’Olocausto: occorrerebbe insegnare la storia sui banchi di scuola partendo dall’ultimo secolo andando a ritroso, così si comprenderebbero meglio le cause della storia, studiandone prima alcuni effetti catastrofici”. Lo ha detto Alberto Gambino, giurista e nuovo membro italiano dell’European Commission against Racism and Intolerance del Consiglio d’Europa (Ecri), questa mattina ai microfoni di Radio inBlu commentando il riemergere di atteggiamenti antisemiti in varie parti d’Europa. Gambino ha sottolineato l’importanza a contrastare i discorsi d’odio sui social e nelle piatteforme digitali “dove l’anonimato talvolta induce a dare il peggio di sé, specie tra i più giovani, la cui educazione e formazione spetta prioritariamente ai genitori”. Sul futuro dell’Europa, inoltre, Gambino ha affermato “che l’Ecri e il Consiglio di Strasburgo contano 46 Stati europei, ben 19 in più dell’Unione Europea e questo non è casuale, perché prima di arrivare ad un mercato economico comune, occorre omogeneità nel rispetto dei diritti umani che sono le fondamenta per una pacifica convivenza tra i popoli e l’antidoto alle guerre”. In qualità di membro dell’ECRI, Gambino parteciperà alla revisione della legislazione, delle politiche e delle misure antidiscriminatorie degli Stati membri e formulerà raccomandazioni al fine di rafforzarle e renderle più efficaci. Il giurista Gambino prende il posto di Vitaliano Esposito, già procuratore generale della Cassazione.