“Alla vigilia del 25 novembre stiamo piangendo la scomparsa di Giulia Ceccherin, 105ª vittima di femminicidio del 2023”. Lo dice Terre des Hommes, che vuole riportare l’attenzione sui dati presentati lo scorso 6 ottobre alla conferenza per la presentazione del dossier “indifesa”, che ci confermano che la maggior parte delle vittime di reati nei confronti dei minori sono bambine e ragazze.
Infatti, i dati elaborati dal servizio Analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale dicono che “nel 2022 sul totale dei crimini contro minori (6.857) il 63% delle vittime è di genere femminile, ma è rilevante evidenziare che nell’ambito dei reati collegati alla violenza e allo sfruttamento sessuale le vittime di genere femminile sono risultano nettamente prevalenti, attestandosi al 70% per la pornografia minorile, al 73% per l’adescamento di minorenni, al 79% per gli atti sessuali con minorenne, 86% violenza sessuale aggravata e 89% violenza sessuale”.
“Siamo sconvolti dal femminicidio di Giulia Cecchettin. I dati drammatici che abbiamo presentato nel dossier ‘indifesa’ ci confermano che la violenza di genere pervade la nostra società e colpisce anche le persone più indifese: bambine e ragazze – afferma Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes -. Non possiamo più accettare la colpevolizzazione delle vittime, sono gli uomini a doversi assumere la responsabilità di questo cambiamento culturale. Noi rivolgiamo il nostro impegno alle giovani generazioni, in particolare ai ragazzi per contrastare insieme a loro questa mascolinità tossica e la necessità di prevaricazione e di possesso che costituiscono la cultura dello stupro.
Dobbiamo costruire una risposta decisa che affronti questa emergenza e che metta al centro un serio lavoro con e nelle scuole: servono corsi di educazione alla sessualità e all’affettività, corsi per l’uso etico dei media digitali”.
Proprio per mettere al centro la voce delle ragazze e dei ragazzi dal 2014 Terre des Hommes, in collaborazione con OneDay e ScuolaZoo, porta avanti l’Osservatorio indifesa. Dal suo avvio a oggi più di 64.000 ragazzi e ragazze di tutta Italia sono stati coinvolti sui temi della violenza di genere, discriminazioni, bullismo, cyberbullismo e revenge porn.
Dal 2018 è nato anche il Network indifesa la prima rete italiana di Web Radio e giovani ambasciatori impegnati su questi temi, che ad oggi riunisce 14 webradio scolastiche e giovanili.
Inoltre, la Fondazione propone percorsi di sensibilizzazione rivolti alle scuole medie e superiori. Solo nei mesi di novembre e dicembre di questo anno oltre 650 studenti e studentesse di 6 istituti scolastici a Milano e Roma saranno coinvolti in attività laboratoriali per approfondire i temi della parità di genere e avranno la possibilità di realizzare dei podcast apprendendo così anche competenze specifiche e l’uso di uno strumento più che mai attuale nella comunicazione contemporanea.
Dal 2020 ad oggi la Fondazione ha aperto 3 Spazi indifesa: a Parma, Milano e Catania.