Dimissioni ai vertici della Chiesa evangelica in Germania (Ekd). Dopo soli due anni, Annette Kurschus (60 anni) ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio dell’Ekd. Si è dimessa con effetto immediato anche dalla carica di presidente della Chiesa evangelica di Vestfalia. Kurschus lo ha annunciato oggi ai giornalisti a Bielefeld. Secondo una ricerca della “Siegener Zeitung”, Kurschus era in passato parroco a Siegen e poi sovrintendente. Riferendosi alle dichiarazioni giurate di due testimoni, il giornale riportava che Kurschus era stata informata delle accuse di abusi sessuali contro un impiegato della chiesa, da lei conosciuto personalmente, durante una conversazione alla fine degli anni ’90. Ma lei non lo aveva denunciato. L’esponente evangelico ha smentito la ricostruzione del giornale già davanti al Sinodo dell’Ekd la scorsa settimana e anche oggi, quando ha annunciato le sue dimissioni. “Sono in pace con me stessa riguardo a questo”, ha detto durante la conferenza stampa, ricordando che, a quel tempo, si era accorta solo dell’omosessualità e dell’infedeltà coniugale dell’imputato. Ha scoperto solo all’inizio del 2023 della violenza sessuale. Kurschus ha giustificato le sue dimissioni con l’acceso dibattito che circonda la sua persona e ha criticato anche i media: “Da più di una settimana si è scatenato un conflitto in pubblico”. A causa degli attuali sviluppi, non le sarà più possibile – ha dichiarato – prendere posizione “in tutta libertà evangelica” sulle attuali questioni socio-politiche e chiamare chiaramente con il loro nome le questioni teologicamente scomode. “Ecco perché – e solo per questo” si è dimessa dalla carica di presidente della Chiesa evangelica di Vestfalia e di presidente del Consiglio evangelico. Il vescovo di Amburgo, la pastora Kirsten Fehrs, ha assunto ad interim la presidenza del Consiglio.
“Grande rammarico” ha espresso il presidente della Conferenza episcopale cattolica tedesca, mons. Georg Bätzing, in un comunicato pubblicato a Bonn, dichiarando che “non posso e non voglio giudicare” le ragioni e i dibattiti che si sono svolti in precedenza riguardo al ritiro del presidente del Consiglio dell’Ekd. Con le dimissioni di Kurschus, “il motore ecumenico del nostro Paese perde un impulso essenziale”, ha affermato il presidente della Conferenza episcopale.