“Le scene di carneficina che provengono dal campo di Jabalia, nella Striscia di Gaza, in seguito agli attacchi di ieri e di due giorni fa, sono orribili e spaventose”. La denuncia viene oggi dall’Unicef. “Anche se non abbiamo ancora una stima del tributo che l’attacco ha avuto sui bambini, le case sono state rase al suolo, centinaia di persone sono state evidentemente ferite e uccise e molti bambini sono stati segnalati tra le vittime”, precisa l’Unicef.
“Questi due attacchi fanno seguito a 25 giorni di bombardamenti (oggi 26) in corso che, secondo le notizie, hanno provocato la morte di oltre 3.500 bambini – senza contare i morti di ieri – e il ferimento di oltre 6.800 bambini. Si tratta di oltre 400 bambini uccisi o feriti al giorno, per 25 giorni di fila. Questa non può diventare la nuova normalità”, fa notare l’Unicef, che ricorda: “I campi profughi, gli insediamenti per gli sfollati interni e i civili che li abitano sono tutti protetti dal diritto internazionale umanitario (Diu). Le parti in conflitto hanno l’obbligo di rispettarli e proteggerli dagli attacchi. Attacchi di questa portata contro quartieri residenziali densamente popolati possono avere effetti indiscriminati e sono assolutamente inaccettabili. I rifugiati e gli sfollati interni sono protetti dal diritto internazionale umanitario. Le parti in conflitto hanno l’obbligo di proteggerli dagli attacchi”. Di qui la richiesta: “I bambini hanno già sopportato troppo. L’uccisione e la prigionia dei bambini devono finire. I bambini non sono un obiettivo”.
L’Unicef ribadisce il suo “urgente appello a tutte le parti in conflitto per un immediato cessate il fuoco umanitario, per garantire la protezione di tutti i bambini e per un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per fornire aiuti salvavita su larga scala in tutta la Striscia di Gaza, secondo il Diritto internazionale umanitario”.