Il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha rilasciato il 31 ottobre una dichiarazione in cui condanna il bombardamento effettuato dall’esercito israeliano contro il Centro culturale ortodosso nel quartiere Tel Al Hawa di Gaza. Per il Patriarcato “questo attacco rappresenta l’ingiustificata determinazione di Israele di distruggere le infrastrutture civili e i centri di servizi sociali, nonché i rifugi per i civili intrappolati nell’enclave assediata. Questi centri sociali, culturali e sportivi sono vitali dispensatori di essenziali servizi umanitari e rifugi sicuri per le persone colpite dagli attacchi aerei israeliani contro le aree residenziali”. Per tale motivo il patriarcato greco-ortodosso giudica quello al Centro Culturale Ortodosso e alle sue strutture di servizio “un attacco diretto e ingiustificato a uno dei pilastri della cultura e dei servizi sociali a Gaza”. Nel comunicato si rileva “con grave preoccupazione che l’esercito israeliano ha preso di mira 19 luoghi di culto, tra moschee e chiese, a Gaza durante le ultime tre settimane di devastante conflitto. Tali attacchi contro i civili, in particolare i bambini, e la deliberata distruzione delle infrastrutture civili, non possono essere giustificati e sono fondamentalmente in contrasto anche con i valori morali più basilari”. Da qui la “ferma richiesta di un cessate il fuoco immediato e globale nella Striscia di Gaza” da parte del Patriarcato greco-ortodosso che ribadisce tutto l’impegno a “proseguire i suoi sforzi internazionali per raggiungere questo obiettivo il prima possibile. Preghiamo per la pace, la giustizia e per la fine rapida delle sofferenze a Gaza”.