Con la lettera apostolica “Ad theologiam promovendam”, Papa Francesco ha promulgato ieri i nuovi Statuti della Pontificia Accademia di Teologia (Path). In essi sono tracciati la sua identità e la sua missione, che si connotano anzitutto per l’impegno a favorire l’approfondimento scientifico della teologia, promuovendo il dialogo tra la ragione e la fede, così com’era già stato indicato nella Lettera Apostolica Inter munera Academiarum, di san Giovanni Paolo II, del 28 gennaio 1999, che si ispirava in modo decisivo all’Enciclica Fides et Ratio. Il Consiglio di Presidenza della Path “ringrazia il Santo Padre per il dono di questa lettera apostolica e per la continua attenzione dimostrata verso tutte le attività accademiche”.
I nuovi statuti affermano che la Path “promuove il dialogo transdisciplinare con le filosofie, le scienze, le arti e tutti gli altri saperi. Si pone al servizio delle Istituzioni accademiche dedicate alla teologia e degli altri Centri culturali e di elaborazione del sapere interessati a raggiungere la persona umana nel suo contesto di vita e di pensiero”. Nell’attuazione del proprio compito, la Path coinvolge anzitutto i Soci ordinari e Corrispondenti, che sono studiosi di discipline teologico-filosofiche o ad esse affini, provenienti da ogni parte del mondo. I nuovi Statuti prevedono anche una nuova forma di collaborazione, che è quella degli Interlocutori Referenti, studiosi, anche di altre confessioni cristiane o religioni, chiamati a individuare e aprire ambiti e spazi di interlocuzione, che favoriscano il dialogo inter- e trans-disciplinare. Al fine di servire il rinnovato slancio dell’evangelizzazione, l’Accademia, come ha già fatto negli anni recenti, oltre a curare la pubblicazione della Rivista Path e a promuovere convegni e meetings, farà “rete” con Atenei e Centri di produzione della cultura e del pensiero. Inoltre, mediante incontri e “cenacoli teologici”, da tenersi nei luoghi esistenziali delle professioni, della cultura e di vita delle comunità ecclesiali, si farà promotrice di una ‘divulgazione sapienziale’, di una condivisione culturalmente qualificata del ‘sapere della fede’ e della sua intelligenza, che sia non soltanto razionalmente dignitosa, ma anche capace di far diventare il Vangelo lampada che illumina il cammino dei credenti e, possibilmente, anche di quanti non credono in Dio. In questo senso, e in sintonia con il magistero di papa Francesco, la Path vuole esercitare anche un impegno di ‘carità intellettuale’, che la renda attenta alle domande e ai bisogni di quelli che si trovano nelle frontiere del disagio e nelle periferie esistenziali. “Papa Francesco – afferma il presidente della Path, mons. Antonio Staglianò – affida alla nostra Pontificia Accademia una nuova missione: quella di promuovere, in ogni ambito del sapere, il confronto e il dialogo al fine di raggiungere e coinvolgere tutto il popolo di Dio nella ricerca teologica, affinché la vita del popolo diventi vita teologale”.