Haiti: mons. Dumas (Anse-à-Veau e Miragoâne), “riunire qui le élite intellettuali, economiche e politiche per salvare la nazione”

Riunire le forze morali, le élite intellettuali, economiche e politiche, per salvare la nazione di Haiti. È l’appello che giunge da mons. Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, diocesi situata nel sud del Paese, nella provincia di Nippes. “Chiediamo con forza un risveglio civico per aggrapparci alle virtù cardinali e ai veri valori civici e universali, per resistere alla dittatura dell’individualismo e per dare ad Haiti un nuovo inizio, basato soprattutto su valori spirituali, su idee razionali e non su interessi di classe e di casta o su ideologie commerciali, che banalizzano e dissacrano la vita”, scrive il presule in una lettera pastorale. Un appello che giunge in un contesto di estrema corruzione e violenza. Basti pensare che decine di membri dell’élite economica e politica di Haiti sono stati sanzionati dagli Stati Uniti e dal Canada per il loro presunto coinvolgimento nel finanziamento di bande, nel riciclaggio di beni e nella corruzione.
“Non stiamo vivendo una semplice crisi. Possiamo e dobbiamo constatare l’assenza di quelli che alcuni hanno definito i grandi orientamenti culturali che alimentano e strutturano l’azione delle società. Il crollo è così profondo che occorre rivolgere un appello solenne a coloro che sono in grado di contribuire alla definizione e al rispetto dei grandi punti di riferimento che possono guidare il futuro della nazione”, scrive il vescovo, secondo il quale il Paese non potrà uscire dalla situazione in cui si trova se i leader economici, “prendendo le distanze dallo status quo di rendita, monopolio e corruzione dell’apparato statale”, non formuleranno un vero e proprio “progetto di produzione nazionale di ricchezza” che tenga conto delle esigenze e delle potenzialità delle diverse componenti della nazione.
“È quindi imperativo che ci riuniamo – forze morali, élite intellettuali, élite economiche, élite politiche – nonostante le nostre attuali differenze, per prendere in mano il nostro destino di popolo libero e indipendente e unire così i nostri sforzi per il grande salvataggio nazionale – l’appello di mons. Dumas -. Dobbiamo anche costruire ponti e costruire ponti per migliorare la vita del popolo haitiano, porre fine alla violenza in tutte le sue forme e costruire una nuova società. Insieme, dobbiamo suggellare un patto di alleanza fraterna tra di noi, per partecipare al futuro del popolo haitiano”.

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