“Esorto le vostre parrocchie e comunità a essere esemplari nel praticare le opere di misericordia e nell’essere vicini a tutti, specialmente alle famiglie, ai giovani, ai malati, agli anziani e ai poveri, con la carità di Gesù. Questo richiede anche di essere amministratori responsabili del creato, nella consapevolezza che la cura per l’altro e quella per la nostra casa comune sono intimamente legate”. Lo ha detto stamani Papa Francesco, nel suo intervento all’udienza con i pellegrini dell’arcidiocesi di Ozamiz (Filippine), ricevuti nel Palazzo Apostolico Vaticano. “Mentre guardate al futuro, vi incoraggio a camminare insieme in solidarietà fraterna, ascoltandovi l’un l’altro e soprattutto ascoltando lo Spirito Santo, che guida la Chiesa nel discernere percorsi nuovi e creativi per l’annuncio del Vangelo”.
L’udienza con il Papa per l’arcidiocesi si inserisce nell’ambito di un pellegrinaggio mariano in Europa organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione. “Il pellegrinaggio ai santuari è una chiara espressione di fiducia in Dio. I pellegrini portano nel cuore la loro fede, la loro storia, le gioie, le ansie, le speranze e le preghiere personali”. “Nei santuari incontriamo il tenero amore del Padre che ha misericordia di tutti. E questa misericordia ci viene spesso manifestata attraverso la nostra santa Madre”, che il Papa considera come “la prima discepola missionaria”. “Spero che questo pellegrinaggio aiuti ciascuno di voi a essere come lei: discepoli missionari trasformati dall’incontro con il Signore e innovati nello zelo di testimoniare la sua presenza, la sua compassione e il suo amore”.