L’attenzione alle vittime del maltempo e la custodia della Casa comune. La pace nel mondo e nel Messico che continua a essere devastato dalla violenza. Sono i principali temi trattati dai vescovi messicani, nel messaggio al popolo di Dio presentato ieri, nell’ambito dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale messicana, che si tiene questa settimana. Secondo i vescovi, “solidarietà e cura della casa comune, dialogo e costruzione della pace sono alcune azioni che hanno il potenziale per diventare esercizi sinodali, poiché ci chiamano a camminare insieme cercando la volontà di Dio, riconoscendo che ‘tutto è connesso’ e che ‘nessuno si salva da solo’. Il recente Sinodo sulla sinodalità, svoltosi a Roma, ci ha dato la luce per comprendere meglio noi stessi come Chiesa chiamata alla comunione, alla partecipazione e alla missione. Un atteggiamento sinodale che non è solo tra cattolici’, ma come Chiesa siamo chiamati a vivere con tutti gli uomini di buona volontà”. Lo sguardo pastorale dei vescovi è “rivolto anzitutto ai nostri fratelli e sorelle che soffrono le conseguenze dell’uragano Otis, che ha colpito soprattutto le coste dello Stato di Guerrero. Questo evento rende chiara la nostra vulnerabilità. Quanto accaduto invita alla solidarietà, ma è anche il “segno dei tempi” di “una richiesta della natura che continua a soffrire instabilità e drastici cambiamenti nell’ordine creato, a causa della disattenzione e dell’indolenza di noi che abitiamo la Casa comune. La natura non ci appartiene, noi ne siamo parte, creazione di Dio”. Prosegue il messaggio: “Un’altra evidente crisi globale è la violenza e la guerra. Gli attacchi terroristici e la distruzione di Hamas a Gaza hanno portato alla morte di migliaia di persone. Questo conflitto si aggiunge alla guerra tra Russia e Ucraina e ad altri conflitti bellici, che hanno effetti globali, e che esemplificano quella che Papa Francesco ha definito una ‘Terza guerra mondiale a pezzi’, sottolineando ancora una volta l’inumanità della guerra”. I vescovi sottolineano che anche il Messico cerca pace: “Le nostre comunità continuano a soffrire a causa dell’insicurezza e della violenza che crescono in modo esponenziale in molte aree del nostro Paese. E non si tratta solo di statistiche, ma dei volti e dei cuori di persone specifiche che ne subiscono le conseguenze di violenza estrema, di impunità, di scomparsa di persone care, di estorsioni, di migrazione forzata e di strategie di sicurezza fallite. Il recente Dialogo nazionale per la Pace, tenutosi a Puebla, ci ha dato luce per la riflessione e l’azione. Dobbiamo continuare a cercare percorsi operativi per costruire una cultura di pace. Invitiamo tutti a partecipare a queste proposte, affinché ci conducano alla riconciliazione e alla pacificazione tanto attese”.