“Prendiamo il largo!”. Inizia con queste parole la lettera con la quale il presidente nazionale della Fism- Federazione italiana scuole materne, Giampiero Redaelli, annuncia l’avvio delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario – il prossimo anno – di fondazione della Federazione alla quale fanno riferimento circa novemila realtà di istruzione e di educazione frequentate da circa mezzo milione di bambini e dove lavorano oltre quarantamila fra insegnanti, educatori e addetti.
“La nostra Federazione è forte e, ancora oggi, contribuisce a guidare i nostri passi, sostenendo la passione e il tempo che ciascuno di noi mette a disposizione per il bene comune, per le nostre scuole, per le famiglie, pensando al primato dei bambini”, scrive Redaelli, sottolineando il carattere non profit delle scuole, ricordandone poi l’ispirazione cristiana che le contraddistingue, nonché i prossimi incontri per celebrare l’anniversario che culmineranno in un grande evento nella capitale al quale hanno già dato l’adesione le massime autorità civili e religiose del Paese, oltre ad esperti pedagogisti, sociologi, demografi, storici dell’educazione e delle istituzioni scolastiche.
“Sarà l’occasione – scrive Redaelli – per rafforzare la consapevolezza del servizio pubblico che, da sempre, le nostre scuole offrono al Paese”.
Un servizio indispensabile che, in più aree del territorio italiano, supera in percentuali rilevanti – quanto ai fruitori – quello delle scuole statali e resta affidato alla gestione di congregazioni religiose, parrocchie, enti morali, associazioni, che garantiscono quanto è necessario alla crescita e allo sviluppo dei bambini, ma pure si rivelano fondamentali nel sostegno alla natalità, alla genitorialità, al lavoro femminile.
Nel frattempo, fra le molte iniziative in programmazione, è già partita quella dei “pellegrinaggi pedagogici” con l’intento di rivisitare la fecondità delle radici riflettendo sulle ragioni poste a fondamento dell’impegno educativo e le sue future declinazioni Il primo appuntamento si è appena concluso giorni fa a Mompiano (Brescia), dove prese le mosse l’esperienza delle sorelle Rosa e Carolina Agazzi: sostenute dalla riflessione pedagogica di Pietro Pasquali, tra ‘800 e ‘900 diedero vita ad asili per accogliere i bambini, diventati poi scuole materne, guadagnando spazi significativi nell’alveo del movimento delle scuole attive che ponevano al centro il bambino e le sue esperienze di vita. La seconda meta è prevista a Roma sulle orme di Maria Montessori. La terza a Barbiana, nel Mugello, luogo dell’ azione educativa di don Lorenzo Milani.