Elezioni Usa: vescovi, “formare le coscienze per una cittadinanza fedele”. Una guida elettorale prodotta dai vescovi statunitensi

(Da New York) L’impegno politico e l’orientamento dei cattolici nella prossima corsa alla Casa Bianca sono stati tra i temi centrali della seconda giornata dell’assemblea generale dei vescovi statunitensi, iniziata martedì a Baltimora. “Formare le coscienze per una cittadinanza fedele”, la guida elettorale prodotta per la prima volta dai vescovi statunitensi nel 2007, avrebbe richiesto una completa revisione, ma i vescovi hanno scelto di rimandare il lavoro a dopo le elezioni del 2024. L’aggiornamento del documento dovrebbe includere molte delle sfide attuali che stanno a cuore a papa Francesco, incluso il cambiamento climatico. La Conferenza episcopale statunitense ha preferito invece votare sul testo di una lettera introduttiva che sarà associata alla guida e che individua nella lotta all’aborto, “la nostra priorità preminente”. L’introduzione alle 53 pagine della guida riassume i temi principali che i cattolici dovranno considerare prima di votare un candidato e, pur riconoscendo all’aborto questa solida priorità, non pochi vescovi hanno dibattuto sul termine preminente, richiamando quanto papa Francesco aveva scritto nella “Gaudete et Exsultate”, anche verso gli scartati. Non pochi vescovi hanno chiesto che l’articolo “una” venisse sostituito dall’articolo “la”. Tra questi anche il vescovo di Lincoln in Nebraska, James D. Conley, che preparandosi ad una battaglia contro una legge sull’aborto che verrà votata dal suo stato, ha chiesto espressamente che l’aborto diventi “la nostra priorità preminente”. La sua proposta è stata accolta e l’introduzione alla lettera definisce l’aborto, “la nostra priorità preminente”, mentre tutti gli altri temi proposti, dall’eutanasia alla violenza armata sono descritti come “gravi minacce”. La nuova introduzione alla guida elettorale ha ottenuto 225 voti favorevoli e 11 contrari, con 7 astenuti. Il dibattito di mercoledì ricalca quello avvenuto nel 2019, dopo si era chiesto di espandere le priorità, includendo altre problematiche sociali, ma anche in quell’occasione l’aborto era il tema su cui si era giocata la vittoria dell’ex presidente Donald Trump. Da quando poi la Corte Suprema, nel 2022, ha ribaltato la sentenza Roe contro Wade, sette stati hanno scelto di proteggere l’accesso all’aborto o di respingere le restrizioni proposte, consegnando la vittoria nei ruoli di governo a molti candidati che si erano impegnati per la libertà di scelta delle donne.

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