(da Assisi) “Nella Chiesa non c’è prescrizione”. Lo ha ricordato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti sugli abusi durane la conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea dei vescovi italiani. “La prescrizione è un problema, ma nella Chiesa non esiste”, ha spiegato Zuppi, ricordando che questi tipi di reato vanno sempre perseguiti: “Chiunque denuncia anche a distanza di anni viene ascoltato, e comunque noi facciamo un procedimento interno. In molti casi non c’è un rimando al penale perché prescritto, ma per noi no. Ci sono casi di persone che denunciano solo all’autorità ecclesiastica e non hanno alcuna intenzione di denunciare alle autorità civili, mentre la nostra richiesta è di rivolgersi anche alle autorità civili”. Quanto a presunti episodi di insabbiamento dei casi di abusi da parte dei vescovi, Zuppi ha risposto: “È difficile che oggi un vescovo insabbi. È quasi più pericolosa una valutazione non oggettiva. Semmai il rischio è quasi il contrario: che per prudenza si avviino procedimenti giuridici anche per verificare i fatti”.