Scuola e IA: Roncaglia (Università Roma Tre), “biblioteca scolastica come hub di snodo e integrazione competenze digitali”

Biblioteca scolastica come “snodo di competenze nuove e luogo per addestrare all’uso del digitale”. Ne ha parlato Gino Roncaglia, professore associato di Editoria digitale, Digital Humanities e filosofia dell’informazione all’Università Roma Tre, al convegno “Orientare e orientarsi. Come cambia la scuola nell’era dell’intelligenza artificiale”, promosso oggi a Roma dall’Anp. “I computer riguardano le discipline umanistiche tanto quanto quelle scientifiche – esordisce Roncaglia -. Sul tema dell’IA possiamo misurare quanto sia importante un occhio umanistico sul suo funzionamento”. “Il paradigma dell’IA è logico-linguistico” e le “reti neurali artificiali discriminative o generative di oggi sono addestrate su grandi modelli linguistici; in un certo senso assimilano l’idea del significato e lo trasformano in maniera numerica, ma tutto lavora in termini probabilistici”. Oggi, spiega l’esperto, “la formazione al digitale è un nostro compito come scuola, non aggiungendo disciplina o materie ma tentando di integrare nel nostro modello formativo competenze e conoscenze nuove. Nella scuola avremo sempre più bisogno di tempi in cui lavorare su paradigmi e meccanismi di integrazione delle conoscenze nuovi”. Di qui la proposta di ripensare la biblioteca scolastica “come luogo per addestrare all’uso dell’informazione digitale: romanzi, graphic novel, materiali online: biblioteca come hub di snodo e integrazione di competenze nuove, snodo centrale nel funzionamento della scuola”.

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