Una Giornata della giustizia riparativa: quella lanciata dalla diocesi di Vittorio Veneto per giovedì 16 novembre. “Lo scopo è quello di sensibilizzare giovani e adulti e coinvolgere le comunità sulla cultura riparativa. Un approccio e un’idea di giustizia diversi, recepiti peraltro nell’ordinamento italiano dalla riforma del sistema giudiziario ad opera dell’ex guardasigilli Marta Cartabia: l’intento non è soltanto agire nei confronti dell’autore di reato, ma coinvolgere anche la vittima, i famigliari, le persone direttamente coinvolte nel fatto criminoso e la comunità sulla quale l’episodio si è inevitabilmente riflesso, in un percorso di presa di consapevolezza, di cambiamento e di recupero delle relazioni”, spiega una nota della diocesi.
“In-giustizia. Riparare per ripartire” è il titolo degli incontri che si terranno giovedì prossimo nell’aula magna del Seminario vescovile di Vittorio Veneto, in occasione della prima Giornata della giustizia riparativa, promossa da Caritas diocesana in collaborazione con l’Ufficio missionario e il Servizio per la pastorale giovanile della diocesi, il gruppo di volontari per il carcere “Il Nodo” e l’associazione “La Voce”, referente dal 2019 dei programmi di giustizia riparativa inviati dall’Ulepe di Treviso e Belluno.
L’impegno della diocesi sul tema della giustizia riparativa è iniziato “ufficialmente” il 18 gennaio scorso nell’auditorium della Provincia di Treviso quando il vescovo Corrado Pizziolo, Caritas Vittorio Veneto, il Nodo hanno firmato il Manifesto per la giustizia riparativa, espressione dei valori e dei principi del Tavolo provinciale della giustizia riparativa. Tale Tavolo si pone, fra gli altri, gli obiettivi di promuovere percorsi di giustizia riparativa nel territorio, favorendo il dialogo e la partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte, e creare occasioni di sensibilizzazione e percorsi di formazione che coinvolgano la comunità civile e professionale e favoriscano la diffusione di un linguaggio comune quale espressione della cultura riparativa.
“Nell’ambito della Giornata mondiale dei poveri che ricorre domenica 19 novembre – spiega don Andrea Forest, direttore della Caritas diocesana – tra i tanti ‘invisibili’ del nostro tempo, vorremmo porre quest’anno l’attenzione su quanti vivono l’esperienza del carcere. Persone che certamente hanno compiuto errori e reati, ma che la società, anziché preoccuparsi di recuperare e reintegrare, ritiene di dover nascondere dietro a muri invalicabili e dentro stanze anguste e sovraffollate. L’esperienza del gruppo ‘Il Nodo’, afferente alla Caritas diocesana, ha toccato con mano in questi ultimi anni il mondo del carcere e, all’inizio del 2023, ha aderito al Manifesto della giustizia riparativa, elaborato da un Tavolo provinciale dedicato a questo tema e promosso, fra gli altri, dall’associazione La Voce che si prende cura di diffondere la mediazione umanistica e la giustizia riparativa in ambito sociale, scolastico e penale”.
Proprio Agnese Moro, figlia di Aldo, sarà una delle protagoniste della Giornata della Giustizia Riparativa insieme a Franco Bonisoli, ex brigatista, uno dei membri del commando che rapì Aldo Moro: insieme, porteranno la loro testimonianza sul percorso di giustizia riparativa. Due gli appuntamenti: uno di mattina riservato agli studenti delle classi terze degli istituti superiori di Vittorio Veneto con Lorenzo Sciacca, ex detenuto, mediatore penale e presidente della cooperativa sociale “La Ginestra” nonché protagonista del podcast “Io ero il Milanese”, Agnese Moro e Franco Bonisoli; l’altro alle ore 20.30, aperto al pubblico con Agnese Moro e Franco Bonisoli, modera Anna Cattaneo, pedagogista, mediatrice e formatrice alla mediazione penale.