“Quest’anno l’economia europea ha perso slancio in un contesto caratterizzato da un costo della vita elevato, da una domanda esterna debole e da una stretta monetaria. Mentre si prevede una graduale ripresa dell’attività economica in futuro, le previsioni autunnali della Commissione europea rivedono la crescita del Pil dell’Ue al ribasso rispetto alle proiezioni estive”. Le Previsioni economiche dell’esecutivo Ue, illustrate a Bruxelles dal commissario all’economia Paolo Gentiloni, indicano, guardando avanti, una “modesta ripresa dopo un anno difficile”. Si stima fra l’altro che lo scorso ottobre “l’inflazione sia scesa ai minimi degli ultimi due anni nell’area dell’euro e sia destinata a continuare a diminuire” nei prossimi mesi.
Passando ai numeri, nel 2024 si prevede che la crescita del Pil Ue27 si attesterà all’1,3%. Si tratta ancora di una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali dall’estate. Nell’Eurozona la crescita del Pil dovrebbe essere leggermente inferiore, pari all’1,2%. Nel 2025, con l’attenuarsi dell’inflazione e del freno derivante dalla stretta monetaria, la crescita dovrebbe rafforzarsi all’1,7% per l’Ue27 e all’1,6% per l’area euro.
“Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno difficile per l’economia dell’Ue”, ha commentato Gentiloni. “Le forti pressioni sui prezzi e la stretta monetaria necessaria per contenerle, così come la debole domanda globale, hanno messo a dura prova famiglie e imprese. Guardando al 2024, ci aspettiamo un modesto aumento della crescita”. Grazie in parte al Recovery and Resilience Facility, “gli investimenti sono destinati a continuare ad aumentare. Si prevede che il debito pubblico e i deficit continuino a diminuire, anche se in modo più graduale”. Il conflitto in Medio Oriente “ha avuto finora un impatto economico limitato al di fuori della regione, ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche ha ulteriormente aumentato l’incertezza e i rischi offuscano le prospettive”.