“Con quasi 1,8 milioni di studenti (22% del totale) che mangiano quotidianamente in mensa è importante tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche”. È quanto afferma la Coldiretti nell’apprezzare la serie di controlli operati dal Comando Carabinieri per la Tutela della salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in circa mille aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori ed universitari, sia pubbliche che private.
“Il mancato rispetto delle regole a tavola è – sottolinea la Coldiretti – un crimine particolarmente odioso poiché ai danni provocati al sistema economico e all’occupazione si aggiungono i pericoli per la salute in una fase delicata della crescita. Un reato particolarmente grave per un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5.450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 325 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche.
Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni”.
La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” di Donne Impresa che ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.
“Siamo impegnate per far conoscere alle nuove generazioni i principi della buona alimentazione e della stagionalità dei prodotti che sono alla base della dieta mediterranea”, afferma la delegata nazionale di Coldiretti Donne Impresa, Mariafrancesca Serra, sottolineando l’impegno dell’organizzazione nelle classi, nei mercati e nelle aziende agricole per ricostruire il legame che unisce i sani prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e allontanare i cibi spazzatura dalle tavole.
“Consumare prodotti locali a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione”, osserva il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, evidenziando che “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini con le iniziative di educazione alimentare dentro e fuori le scuole in collaborazione con gli agricoltori della Coldiretti e con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.