L’Unicef pubblica oggi il report “Nuovi orizzonti per l’apprendimento. L’uso della tecnologia educativa per supportare l’apprendimento della lingua e l’inclusione sociale dei bambini svantaggiati in Italia”, che presenta i risultati del primo anno della sperimentazione di Akelius, la piattaforma digitale per l’apprendimento delle lingue straniere.
“Tra il 2014 e il 2020 più di 700.000 richiedenti asilo e migranti sono arrivati in Italia” e, secondo i dati di fine novembre 2022, “circa 49.400 minori rifugiati dall’Ucraina sono entrati in Italia – ricorda l’Unicef -. Dal 2016 al 2021, si sono iscritti nelle scuole in Italia una media di circa 20.000 studenti neo-arrivati (Nai) ogni anno. Molti bambini incontrano ancora difficoltà nell’acquisire le competenze fondamentali della lingua italiana. Questo è particolarmente vero per gli studenti stranieri, che rappresentano uno studente su dieci nelle scuole pubbliche”.
Il rapporto si basa sulla sperimentazione di Akelius nel 2021/2022 che ha coinvolto oltre 400 studenti in due istituti comprensivi di Roma e Bologna, qui in partenariato con la cooperativa sociale “Agire insieme per l’intercultura” (Aipi). Da allora, l’Unicef ha esteso l’utilizzo della piattaforma in altre 60 scuole italiane e associazioni ucraine, in collaborazione con la Fondazione Ismu, coinvolgendo oltre 1.000 alunni neo-arrivati.
Akelius aiuta gli studenti a imparare la lingua in modo divertente grazie all’approccio didattico innovativo di blended learning, che integra l’uso di tablet e contenuti interattivi in combinazione con i materiali di lezione in aula.
Dall’analisi condotta dall’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale in collaborazione con l’Ufficio di ricerca Unicef Innocenti, “l’uso della piattaforma digitale nelle classi ha accelerato l’apprendimento dell’italiano e dell’inglese degli studenti attraverso percorsi personalizzati adatti anche a bambine e bambini con bisogni educativi speciali. Akelius ha inoltre migliorato la motivazione degli studenti all’apprendimento, in gran parte grazie ai contenuti ludici e il feedback istantaneo”.
Questo approccio è stato particolarmente utile “per facilitare l’inclusione scolastica e sociale degli alunni neo-arrivati in Italia e dei bambini con disabilità, dando agli insegnanti la possibilità di fornire un supporto personalizzato ai diversi studenti”.
La ricerca ha evidenziato alcune raccomandazioni importanti per gli insegnanti e le scuole. In primo luogo, “è fondamentale stabilire protocolli chiari per la gestione dei dispositivi digitali, con regole ben definite e responsabilità specifiche”. Inoltre, “i docenti possono pianificare le loro lezioni considerando sia come i contenuti di apprendimento digitale possano arricchire l’insegnamento, sia come i dispositivi digitali verranno utilizzati in classe”. Infine, “la formazione degli insegnanti sull’apprendimento digitale dovrebbe essere pratica e concentrarsi non solo sulle abilità digitali di base, ma anche su come integrare in modo efficace l’uso della tecnologia educativa all’interno dell’ambiente scolastico”.