“La speranza cristiana non è facile ottimismo e non è un placebo per i creduloni: è la certezza, radicata nell’amore e nella fede, che Dio non ci lascia mai soli”. Lo scrive il Papa, nel messaggio per la prossima Gmg, che sarà celebrata nelle Chiese particolari il prossimo 26 novembre 2023, sul tema “Lieti nella speranza” (Rm 12,12). “La speranza cristiana non è negazione del dolore e della morte, è celebrazione dell’amore di Cristo Risorto che è sempre con noi, anche quando ci sembra lontano”, assicura Francesco. “Quando la scintilla della speranza è stata accesa in noi, a volte c’è il rischio che venga soffocata dalle preoccupazioni, dalle paure e dalle incombenze della vita quotidiana”, spiega il Papa: “Ma una scintilla ha bisogno di aria per continuare a brillare e ravvivarsi in un grande fuoco di speranza. Ed è la dolce brezza dello Spirito Santo ad alimentare la speranza”. “La speranza è alimentata dalla preghiera”, ricorda Francesco: “Pregando si custodisce e si rinnova la speranza. Pregando teniamo accesa la scintilla della speranza. Pregare è come salire in alta quota: quando siamo a terra, spesso non riusciamo a vedere il sole perché il cielo è coperto di nuvole. Ma se saliamo al di sopra delle nubi, la luce e il calore del sole ci avvolgono; e in questa esperienza ritroviamo la certezza che il sole è sempre presente, anche quando tutto appare grigio”. “Quando le fitte nebbie della paura, del dubbio e dell’oppressione vi circondano e non riuscite più a vedere il sole, imboccate il sentiero della preghiera”, l’esortazione di Francesco, perché “se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora”, come scrive Benedetto XVI nella Spe salvi.