“Le prime stime mostrano che la spesa totale per le prestazioni di protezione sociale nell’Ue ha raggiunto i 4.307 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 3% rispetto al 2021”. Lo si legge in una indagine Eurostat diffusa oggi. “Nel 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale è aumentata in quasi tutti i paesi dell’Unione. Le eccezioni sono state Malta, dove è diminuita del 5%, e l’Irlanda, dove non si è registrata alcuna variazione percentuale rispetto al 2021”. Gli aumenti maggiori tra il 2021 e il 2022 (misurati in valute nazionali) sono stati registrati in Bulgaria (+28% rispetto al 2021), Cipro (+18%) e Ungheria (+10%), mentre gli aumenti più modesti sono stati registrati in Austria (+ 1%) e Francia, Danimarca, Slovacchia, Finlandia e Germania (tutte con +2%).
“Sebbene la spesa per la protezione sociale nelle valute nazionali sia aumentata nella maggior parte dei paesi dell’Ue, analizzando la spesa come percentuale del Pil, i dati mostrano una diminuzione nel 2022. Questo perché il Pil è aumentato più della spesa per le prestazioni sociali in una conseguenza di ripresa dagli effetti negativi della pandemia di Covid-19”.
Nel 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale ha rappresentato il 27,2% del Pil dell’Ue, con un calo di 1,5 punti percentuali rispetto al 2021. Tra il 2021 e il 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale in percentuale del Pil è diminuita in tutti i paesi dell’Ue. “Tra i Paesi Ue per i quali sono pubblicate le stime per il 2022, la spesa per le prestazioni di protezione sociale in percentuale del Pil è stata più alta in Francia (32% del Pil), Austria e Italia (entrambi 30%), mentre è stata più bassa in Irlanda (11%). “Le prestazioni di vecchiaia e di malattia/assistenza sanitaria rappresentano la parte principale delle prestazioni di protezione sociale in tutti i Paesi dell’Ue. Altre categorie includevano disabilità, famiglia/figli, disoccupazione, alloggio ed esclusione sociale”.